Altra maxi bolletta da 50mila euro: Pesce Azzurro obbligato a chiudere

Prosegue il problema dei rincari. Pesce Azzurro obbligato a chiudere
Prosegue il problema dei rincari. Pesce Azzurro obbligato a chiudere
di Letizia Francesconi
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Domenica 9 Ottobre 2022, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 17:37

PESARO I punti self service della catena Pesce Azzurro sparsi fra Fano, Senigallia, Cattolica e Rimini chiuderanno a novembre per affrontare il caro energia ed evitare altre ripercussioni a cascata sull’intera catena. Ad annunciarlo è l’imprenditore e gestore Marco Pezzolesi, che già a fine estate aveva lanciato il suo grido di aiuto a fronte di bollette triplicate. Nel giro di un mese però la situazione è ulteriormente peggiorata, tanto da mettere mano a riduzioni di orari, aperture-chiusure programmate e dipendenti a riposo forzato percependo però le indennità di legge.

Tutto in attesa che qualcosa possa cambiare con i primi provvedimenti del nuovo Governo.

Del resto l’ultima bolletta appena pagata e riferita ai consumi di agosto lascia ben poche alternative all’orizzonte.«L’ultima fattura – spiega Pezzolesi è di quasi 50 mila euro e solo per il ristorante di Fano, praticamente in un solo mese un balzo fra il 15-18 per cento rispetto a luglio». La decisione: «Per ottobre aperture solo nei festivi e prefestivi in tutti i ristoranti Pesce Azzurro – argomenta il gestore - ma dal 2 novembre al 2 dicembre tutti i nostri punti saranno chiusi e ripartiremo dal 3 dicembre solo nei festivi e weekend. Contiamo sulle festività natalizie per riprendere con un maggiore afflusso della clientela, ma soprattutto aspettiamo azioni tangibili dallo Stato come contributi e un tetto imposto al prezzo del gas. La chiusura di un mese è per noi una novità rispetto alle passate stagioni, comprese le aperture a singhiozzo nel periodo di pandemia, post primo lockdown. Anche un normale ristoratore o un imprenditore nel settore dell’accoglienza e della ristorazione deve saper ingegnarsi e fare la propria parte, programmando dove possibile anche soluzioni a medio-lungo termine per abbassare il costo dell’energia, non tirandosi indietro di fronte ad eventuali investimenti».

La catena self service sta valutando l’installazione di pannelli fotovoltaici sulla copertura o negli spazi parcheggio dove è possibile, almeno in due punti ristoro. «L’investimento ipotizzato – conferma Pezzolesi – si aggira intorno a 150mila euro per un impianto fotovoltaico al nostro ristorante di Fano proprio perché lo spazio è di più grandi dimensioni, ma potremo scegliere anche Senigallia, dal momento che per il flusso in ingresso a Fano, questo impianto coprirebbe solo un terzo delle nostre spese. In ogni caso dotare un paio di ristoranti di questi impianti dalla prossima stagione primavera-estate, diventa una priorità». Il punto self service di Fano nella stagione autunno - inverno lavora con circa 30 unità di personale, che non sono poche per l’indotto locale ammette Pezzolesi. «Purtroppo la rimodulazione con la chiusura di novembre impatta su circa 120 dipendenti totali dell’intera catena fra personale di cucina e sala, che per un mese e non senza timori e preoccupazione, percepiranno l’indennità di disoccupazione. Dalla riapertura di dicembre in particolare, ma già ora abbasseremo la temperatura indoor nelle aree di lavoro, servizi e sale e con un risparmio di poco più del 10 per cento sulla bolletta. Si rimodula anche l’uso delle celle frigo e riorganizziamo le forniture e la conservazione, utilizzando magari due celle su tre per ogni punto self».
 

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