Danni per oltre 120 milioni solo a Cantiano e Serra Sant'Abbondio. Il sindaco Piccini: «I fondi del governo non bastano»

Danni per oltre 120 milioni solo a Cantiano e Serra Sant'Abbondio. Il sindaco Piccini: «I fondi del governo non bastano»
Danni per oltre 120 milioni solo a Cantiano e Serra Sant'Abbondio. Il sindaco Piccini: «I fondi del governo non bastano»
di Véronique Angeletti
3 Minuti di Lettura
Sabato 26 Novembre 2022, 11:21

CANTIANO - La notizia dello stanziamento del governo di 200 milioni e di altri 200 dalla finanziaria rinfranca ma non rassicura del tutto i Comuni alluvionati. «E’ una notizia positiva -osserva il sindaco di Cantiano Alessandro Piccini – purtroppo non basteranno. I conti stanno peggiorando. Se una settimana fa la stima era solo per il paese di Cantiano dell’ordine di 60 milioni, oggi, alla luce di ulteriori perizie tecniche, ne dobbiamo aggiungere altri 10 milioni». 

Peggiorano le frane

A pesare sul conto economico, il pessimo stato delle strade comunali e vicinali (+3,5 milioni), il peggioramento di movimenti franosi (+4) e, di conseguenza, altri lavori di somma urgenza ad opera del Comune.
Mentre a Serra Sant’Abbondio, i danni alla parte pubblica sono stati stimati intorno ai 50 milioni di euro a cui vanno aggiunti 500 mila euro di somma urgenza, 539 mila euro di danni alle attività e 651 mila euro di danni ai privati. «Considerando che di chilometri quadrati ne abbiamo solo 32, abbiamo avuto 1,5 milioni di euro di danni a chilometro quadrato - sintetizza il sindaco Ludovico Caverni -. Senza contabilizzare gli interventi della Provincia sulle strade provinciali, del Consorzio di Bonifica lungo i fossi e del Genio Civile in diversi cantieri». 
Anche se quello che preoccupa davvero sono i criteri che saranno utilizzati per la ripartizione dei soldi. Già dalle prime voci di spese, le differenze tra aree montane e i paesi a valle del Misa si notano. Mentre la montagna ha dovuto eseguire tanti interventi, a Senigallia, pesa la voce “smaltimento dei rifiuti”. L’idea di molti amministratori è che siano fissati delle priorità e sia del tutto scartato il criterio di ripartire i fondi in funzione della popolazione.

Il metodo di ripartizione

«Un principio equo - suggerisce Caverni – potrebbe essere la messa in sicurezza dei ponti, delle strade, delle frane sopra i centri abitati, dei fiumi tombati, degli argini».

Ad impensierire è pure la lentezza del sistema burocratico e, in prospettiva, il futuro della ricostruzione. La piattaforma regionale per rendicontare i lavori già effettuati non è tuttora operativa. «Ancora gli iniziali 5 milioni di euro non sono arrivati- ricordano i sindaci -, senza la piattaforma non possiamo registrare i rendiconti, ottenere i rimborsi e pagare le aziende». Inoltre, Caverni ricorda che sarebbe più che necessario creare un ufficio per la ricostruzione magari presso l’Unione Montana del Catria Nerone. 

Ma la solidarietà agisce

Intanto, la solidarietà non delude. Ieri mattina, Consorzi Agrari d’Italia su richiesta della Coldiretti ha consegnato 50 rotoballe di foraggio all’azienda “La vita è bella” di Collegiglioni nel Fabrianese e all’allevamento di bovini di Calandrini Bazzucchi a Pontericcioli di Cantiano. Fa seguito all’invio di 30 quintali di mangimi il mese scorso all’azienda Ginelli che alleva capre e pecore a Petrara e trasforma il latte in formaggio a Frontone. «Qui – ha ribadito il direttore Coldiretti Pesaro Urbino Claudio Calevi – sarà complicato fare le semini autunnali e invernali». Ieri, accompagnato dal consigliere regionale Giacomo Rossi, il senatore Udc Antonio De Poli ha incontrato il sindaco di Frontone e di Serra Sant’Abbondio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA