Dieci morti, tre dispersi, 50 feriti, oltre 150 sfollati. In una parola, devastazione: le Marche sono nuovamente in ginocchio. Questa volta l'epicentro è stato il centro-nord della regione colpita da una bomba d'acqua (forse) non preventivabile per dimensioni e violenza (in poco tempo, circa tre ore, si sono condensate le precipitazioni che avvengono solitamente nell'arco di sei mesi). C'è stato poco tempo per ragionare, avvisare e mettere in salvo cose e persone.
Il sindaco di Sassoferrato, Maurizio Greci, spiega: «Non avevamo ricevuto nessun avvertimento particolare, c'era soltanto una allerta gialla».
La testimonianza: «Un'onda all'improvviso»
«Stavo tornando da un viaggio di lavoro quando mi sono trovato a transitare per Cantiano - spiega un pesarese -. Avevo davanti a me, in galleria, un Tir che non mi permetterva di avere una visuale completa: ad un certo punto, dopo pochi secondi, mi sono trovato l'acqua all'altezza del finestrino. Come andare incontro ad un'onda, ne siamo usciti per miracolo». I numeri dell'Osservatorio Anbi sule Risorse Idriche sono una fotografia emblematica: a Cantiano, in provincia di Pesaro e Urbino, il primo comune colpito dalla bomba d'acqua, sono caduti 420 millimetri di pioggia dalle ore 15 alle 22.30, ovvero la metà di quanto precipitato in tutto il 2021. La temperatura è scesa dai 26 gradi delle ore 14 ai 17,3 gradi alle 16. Il fiume Misa è esondato a Senigallia. A Senigallia le precipitazioni sono state minime ma dopo le 22 l'altezza del fiume che taglia in due il centro città è salita da 21 cm a 5,31 metri. Un'onda lunga e prolungata fatta di acqua, fango e legno.
Morti e dispersi
E' stata una notte lunga e dolorosa. Alcune persone sono state travolti dai fiumi esondati quando si trovavano in auto. Altre, mentre stavano uscendo dai garage o dai seminterrati. I racconti che si sommano a centinaia descrivono scene apocalittiche con persone ingoiate dal fango, altre morte in case allagate nel giro di 10 minuti, altre ancora miracolosamente vive dopo essere salite sugli alberi, ponti crollati, piazze invase da un metro di acqua in pochi secondi e che hanno trasformato le auto in barche in balia delle onde. Colpite Senigallia (a distanza di 8 anni dal precedente brutale alluvione), Cantiano , Sassoferrato, Cagli, Pianello, Barbara, Corinaldo. Inquantificabili, al momento, i danni. Molti operai delle aziende della zona oggi hanni iniziato le operazioni di pulizia e inventario. Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per l’alluvione nelle Marche.