Il percolato della discarica di Ca' Lucio disperso nel fosso per 7 chilometri. Allarme tra residenti e operatori nella zona

Il percolato fuoriuscito dalla discarica di Ca' Lucio disperso nel fosso per 7 chilometri. Allarme tra residenti e operatori nella zona. Nella foto il liquido contaminato nel fosso di Beltutti
Il percolato fuoriuscito dalla discarica di Ca' Lucio disperso nel fosso per 7 chilometri. Allarme tra residenti e operatori nella zona. Nella foto il liquido contaminato nel fosso di Beltutti
di Eugenio Gulini
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Lunedì 13 Febbraio 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 15:36

URBINO - Sono in allarme per l’ultimo sversamento di percolato dalla discarica di Ca’ Lucio le persone che hanno impiantato coltivazioni biologiche e tradizionali nella zona prima che fosse realizzato 32 anni fa questo sito di smaltimento dei rifiuti. Piangono lacrime preoccupate e amare.

Quella di sabato scorso non è certamente la prima fuoriuscita del liquido, fortemente contaminato da sostanze, che si forma dall’abbancamento di rifiuti visto che nel 2006 il direttore di allora della discarica fu condannato per questo motivo per inquinamento ambientale (la sentenza fu poi estinta per prescrizione e annullata dalla Corte di Cassazione). Il sito nato nel 1990 per raccogliere i rifiuti da circa 30 comuni è stato chiuso i mesi scorsi.

Un comitato nella zona 

Tra i residenti e gli operatori della zona c’è esasperazione.

Si è costituito un comitato che a suo tempo si era opposto davanti alla giustizia amministrativa, ma senza successo, all’accordo di programma sottoscritto tra gli enti territoriali e il gestore per lo sfruttamento intensivo del sito attraverso il conferimento oltre che dei rifiuti urbani anche degli scarti produttivi da fuori regione.

Marche Multiservizi sabato ha comunicato che a causa delle temperature basse, da giorni sotto lo zero, si è sfilato un tubo della condotta che ha provocato «la fuoriuscita di alcuni metri cubi di percolato che, finendo nelle canalette dell’acqua piovana, sono poi in parte confluiti nel fosso sottostante l’impianto. Il tempestivo intervento dei tecnici ha fatto sì che lo sversamento sia stato limitato soltanto a pochi metri cubi ma, per sua natura, il percolato rimane visibile anche se molto diluito».

Sono state scattate fotografie che rivelano una consistente dispersione del percolato lungo il fosso. Chi bonificherà il fosso cosiddetto di Beltutti, si chiedono nella zona, frequentata nella stagione da poco conclusasi da decine tartufai alla ricerca del pregiato tubero bianco? L’azienda ha comunicato che i sistemi di sicurezza della discarica si sono subito attivati dopo la fuoriuscita ma l’allarme ai carabinieri forestali sabato scorso è partito anche da un agriturismo poco lontano da Ca’ l’Agostina, a quasi 7 chilometri dalla discarica, alla vista del liquido inquinante nel fosso arrivato fino a quella località.

Un precedente pochi mesi fa

«Ho appreso dalla stampa e dalle segnalazioni di alcuni cittadini dell’incidente accorso alla discarica di Ca’ Lucio – afferma Marta Ruggeri, consigliere regionale di M5S -. Mi rammarico del fatto che si sia trattato della rottura di un tubo a causa delle basse temperature, perché la città di Urbino è abituata a queste temperature durante l’inverno. È già la seconda volta a distanza di qualche mese che fuoriesce percolato da questa discarica e la cosa sta a dimostrare la fragilità del sistema discariche, Ca’ Lucio in particolare. C’è il rischio che quelle sostanze arrivino al Metauro, uno dei fiumi più importanti della Regione. Sulla questione presenterò un’interrogazione in consiglio regionale».

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