Botta e risposta
Il reparto ambientale dell’ Arma era stato chiamato dai rappresentanti della Voce del Miralfiore, la rete di associazioni (Gruppo Zero, Italia Nostra, Lupus in fabula, Circolo Rosso e Verde, Wwf, Lipu, Movimento Sostenibilità, Equità e Solidarietà) che sta rigettando in toto l’attuale gestione bollandola come «uno scempio»: dal taglio degli alberi all’inserimento di animali finendo per puntare il dito contro gli «allontanamenti di chi si è speso per la tutela del parco, in quanto la competenza rappresenta uno sgradito ostacolo» (il naturalista Andrea Fazi).
Ieri nello specifico gli ambientalisti, alcuni dei quali presenti sul posto, contestavano l’organizzazione della visita in un’area protetta in periodo di nidificazione. «Sì a un certo punto sono arrivati i carabinieri forestali - conferma l’assessore all’Operatività Belloni - hanno girato per il Miralfiore ma non mi pare che abbiano rilevato o verbalizzato nulla, almeno non in mia presenza, vedremo se nei prossimi giorni verrà comunicato qualcosa al Comune o meno.
Liberate i pesci
Perché, aggiunge Belloni, «a fronte delle polemiche di alcuni, abbiamo avuto un ritorno di gratitudine inaspettato e da parte di chi ancora non conosceva tale meraviglia. Chi ci ha raggiunto ci ha ringraziato: è entrato curioso e ne è uscito felice». E cita una studentessa, Flavia Famulariche ieri mattina ha raggiunto uno dei tre laghetti per “liberare” Ulisse e Agenore, i due pesci rossi che non poteva più tenere nell’acquario di casa.