PESARO Rientrato in Italia e subito sotto torchio. A quasi un mese dal delitto di via Gavelli dove la sera del 20 febbraio il 27enne Pierpaolo Panzieri è stato ucciso dall’amico Michael Alessandrini che aveva invitato a cena, il 30enne reo confesso sarà oggi interrogato dal giudice. L’aereo che lo trasportata è atterrato all’aeroporto di Fiumicino ieri in tarda mattinata poi è stato preso in consegna dalla polizia penitenziaria che lo ha scortato fino al carcere di Villa Fastiggi che ha varcato a metà pomeriggio. E’ stato sistemato in una cella da solo in attesa di nuove disposizioni. E’ la prima volta che Alessandrini si troverà faccia a faccia con un magistrato italiano.
Il movente
Fino a questo momento il giovane è stato ascoltato solo dai magistrati romeni, il Paese dove è stato arrestato due giorni dopo l’omicidio nel suo tentativo di fuga diretto verso l’Ucraina e dove si trovava, rinchiuso nelle carceri di Timisoara, fino a ieri quando è stato estradato.
Gli esami
La colluttazione è stata così violenta che a Pierpaolo sono state trovate due costole rotte. Panzieri si è difeso, ha cercato di ripararsi dai colpi e ha lottato. Dopo il fatto Michael Alessandrini si è dileguato con la macchina del padre facendo perdere le proprie tracce e diretto verso l’Europa dell’Est. Determinante a questo punto è stata la stretta sinergia e collaborazione tra procura pesarese (le indagini sono affidate al sostituto procuratore Silvia Cecchi), la squadra mobile della Questura di Pesaro e il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia della Direzione centrale della Polizia criminale, collaborazione che ha consentito di poter avviare un monitoraggio degli eventuali spostamenti del sospettato e delle auto a lui in uso non solo in Italia ma in tutti i Paesi dell’Unione Europea.
La collaborazione
L’uomo è stato così individuato mentre attraversava la frontiera in ingresso in Romania il 22 febbraio alle prime ore del mattino dal posto di frontiera ungherese di Lokoshaza. Il 30enne, dopo aver abbandonato l’auto che si era rotta, è stato controllato sul treno Vienna-Bucarest ed è stato immediatamente segnalato allo Scip che ha quindi subito richiesto, alle autorità rumene, ed avviato un immediato pedinamento in attesa dell’emanazione del mandato di arresto europeo da parte dell’autorità giudiziaria italiana. È stato così bloccato ed arrestato dalla polizia romena la sera del 22 febbraio presso la stazione ferroviaria di Arad mentre si trovava a bordo di un treno diretto verso la Moldavia.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout