Pesaro, addio a Pandolfi: era il pioniere dell'ambiente
che lanciò il parco del San Bartolo

Pesaro, addio a Pandolfi: era il pioniere dell'ambiente che lanciò il parco del San Bartolo
Pesaro, addio a Pandolfi: era il pioniere dell'ambiente che lanciò il parco del San Bartolo
di Vèronique Angeletti
3 Minuti di Lettura
Sabato 19 Novembre 2022, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 14:57

PESARO Addio a Massimo Pandolfi, per tutti un faro nella salvaguardia dell’ambiente: se ne è andato a 78 anni e aveva iniziato parlare di tutela e sostenibilità ecologica quando ancora ben pochi avevano affinato certe sensibilità. Non lui: per vocazione e per professione. Pandolfi è stato naturalista, zoologo, eco-etologo, docente universitario alla Carlo Bo, coordinatore scientifico di molti progetti di respiro europeo, ricercatore e scrittore. Non solo, era anche un grande appassionato di cucina andando alla riscoperta di piatti e sapori dimenticati partendo dal ritrovare antichi ingredienti che sono poi nelle nostre campagne e fanno pare della nostra cultura.

I tanti aspetti

Massimo Pandolfi stava male da qualche tempo, ma il suo essere schivo e riservato aveva fatto sì che anche le sue condizioni di salute fossero trattate con estrema discrezione. E’ morto nelle primissime ore di ieri, venerdì, nella sua al porto. Era nato a Fermignano nel 1944, si era laureato in Scienze naturali a Bologna e forte di un avanguardista visione ambientalista è stato uno dei fondatori del Wwf Marche nel 1970. Tanti e innumerevoli i ricordi che nella giorbata di ieri si sono rincorsi su di lui. A ognuno che ha incontrato ha dato qualcosa. «Massimo - lo ricorda Jacopo Angelini, delegato Wwf Marche e Wwf Italia - è stato una colonna portante degli studi di biodiversità al livello locale, regionale e nazionale e ha saputo trasmettere ai soci un corretto approccio scientifico a qualsiasi problemi ambientali. Con i suoi studi, ha dato importanti contributi sull’avifauna selvatica, in particolare sulle aquile e i rapaci». Il sindaco Matteo Ricci lo ricorda come «un uomo tenace, dalla spiccata vivacità che ha sempre partecipato attivamente alla vita della città e lottato per portare il suo contributo in battaglie ambientali importanti». Pandolfi, di fatto, contribuì scientificamente a erigere nelle Marche le Zps, le zone a protezione speciale, e la rete 2000, e alla realizzazione del Piano del Parco Naturale Regionale del Sasso Simone e Simoncello e del Parco Naturale regionale del San Bartolo. A Pesaro, contribuì alla creazione de “il giardino delle sabbie e delle dune” a Baia Flaminia, alla foce del Foglia a Sottomonte. «Da lui – osserva Riccardo Paolo Uguccioni della Società pesarese di Studi storici - abbiamo appreso a essere più rispettosi degli ecosistemi». Proprio perché, come fa notare Luca Pieri del gruppo Aspes «partecipava con passione alla vita della comunità. Doti che ho potuto apprezzare personalmente partecipando con lui al Tavolo del Verde». 

Divulgatore 

Forte delle sue conoscenze, era un brillante divulgatore che «sapeva guardare anche ai più giovani e aveva una visione mai localistica che sapeva tenere insieme città, università, paesaggi e territori. Sarebbe stato - aggiunge il vicesindaco di Pesaro Daniele Vimini – un grande interprete de “La natura della cultura”, tema su cui avevamo già iniziato a lavorare per Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura». Ma se Pandolfi lascia un ricordo indelebile sul piano ambientale lascia anche un suo incancellabile contributo alla lettura fantascientifica. Guidato dalla sua folle curiosità scientifica, da eterno sognatore, riusciva con i suoi racconti a varcare una linea immaginaria di discontinuità biologica e a superare la ratio dell’evoluzione darwiniana. Storie oggi pietre miliari per il genere fantascienza che, di recente, Silvia Milani ha in parte raccolto in “Antologia dell’invisibile e altre meraviglie”.

La generosità

«Era un uomo che amava donare a tutti la parte migliore di sé - osserva la curatrice -. Raccogliamo in eredità quel suo modo deciso e gentile di mettere al centro le ragioni dell’ambiente e la sua sconfinata conoscenza bibliofila: Pandolfi ci ha fatto dono di un universo letterario di scritti meravigliosi, testimoni di un mondo interiore amante della vita e dell’umanità». Appassionato di gastronomia antica, si dedicava alla storia dell’alimentazione. Lascia la moglie Patrizia e due figlie. Per tutti coloro che vorranno salutare Massimo il funerale sarà lunedí 21 alle ore 15 presso la Chiesa Santa Maria del Porto.