Ferrovia, Acquaroli: «L'arretramento in due stralci, il primo fino a Falconara». Arriva il sì dei sindaci, cautela solo da Pesaro

Ferrovia, Acquaroli: «L'arretramento in due stralci, il primo fino a Falconara». Arriva il sì dei sindaci, cautela solo da Pesaro
Ferrovia, Acquaroli: «L'arretramento in due stralci, il primo fino a Falconara». Arriva il sì dei sindaci, cautela solo da Pesaro
di Osvaldo Scatassi
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Mercoledì 20 Luglio 2022, 05:45

MAROTTA - A Marotta di Mondolfo la prima di tre tappe che il governatore marchigiano Francesco Acquaroli osserverà per discutere sul progetto di arretrare la linea ferroviaria Adriatica, in previsione che la dorsale sia potenziata per incrementare il traffico di merci su rotaia dal Sud verso il Nord dell’Italia. Davanti a una platea di circa 200 persone, in gran parte amministratori pubblici del Pesarese e dell’Anconetano, dirigenti di categoria ed esponenti di comitati, Acquaroli ha cercato la condivisione dei sindaci sulla strategia impostata dalla giunta regionale. 

L’obiettivo raggiunto

L’obiettivo sembra essere stato raggiunto, almeno a giudicare dagli interventi che si sono susseguiti. Eccezion fatta per le parole dell’assessore pesarese Riccardo Pozzi, apparso assai più cauto nella sua richiesta di non perdere i finanziamenti previsti per la variante pesarese (arretramento e nuova stazione), perché la città ne sarebbe danneggiata. Analoghe, ma con sfumature diverse, le parole di Massimo Seri, il sindaco di Fano. «Attenti a non perdere le risorse per arretrare la linea ferroviaria, che è una grande opportunità».

Seri ha apprezzato la trattativa impostata dalla Regione («Bene le soluzioni condivise, bene la visione più ampia, bene anche la proposta di procedere per stralci funzionali») e in conclusione ha consigliato di non forzare troppo la mano con il livello ministeriale, per evitare il rischio che le disponibilità economiche prendano altri direzioni. 

Sul palco allestito in piazza dell’Unificazione, a Marotta, Acquaroli e l’assessore regionale Francesco Baldelli hanno dunque illustrato la strategia dell’amministrazione marchigiana, che ha chiuso la porta davanti all’ipotesi della singola variante pesarese («Soluzione discriminatoria», ha detto il governatore), preferendo invece procedere per stralci funzionali.

Il primo step fino a Falconara

Sarebbero due in totale: il primo riguarderebbe l’area Nord delle Marche, da Pesaro fino a Falconara, e interesserebbe anche il porto del capoluogo dorico.

Lo stralcio successivo atterrebbe invece alla parte a Sud del Conero. «Chiediamo al ministro Enrico Giovannini un impegno preciso e vincolante anche per il secondo stralcio», ha subito specificato Acquaroli. In sostanza si tratta di una soluzione mediana, che cerca un punto di equilibrio fra l’ipotesi più gradita alla Regione (arretramento dell’intero tratto marchigiano) e la proposta iniziale del Ministero, che invece avrebbe riversato gran parte delle risorse sulla variante di Pesaro, dove un tratto in galleria costringe i treni a rallentamenti non compatibili con la volontà di velocizzare il trasporto merci. La soluzione proposta dalla Regione è definita da Acquaroli e Baldelli di «proiezione futura».

Eviterebbe che «per altri cento anni le città costiere e turistiche delle Marche siano tagliate a metà dalla linea ferroviaria e attraversate da un treno merci ogni 8 minuti, dentro a un percorso delimitato da barriere fono-assorbenti alte 8 metri». 

L’introduzione di Barbieri

L’incontro pubblico è stato introdotto dal sindaco di Mondolfo, Nicola Barbieri, che ha ribadito il gradimento per la soluzione unitaria, condivisa e concordata con la Regione. In conclusione altri interventi di primi cittadini, tra i quali Stefania Signorini di Falconara e Massimo Olivetti di Senigallia. Le altre due tappe di Acquaroli e Baldelli sono Porto San Giorgio, oggi, e in seguito Ancona.

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