Firmata l'intesa per il nuovo ospedale di Pesaro: circa 400 posti letto. Il sindaco Ricci rinuncia a due condizioni

Firmata l'intesa per il nuovo ospedale di Pesaro: circa 400 posti letto, la spesa lievita fino a 170 milioni. Lavori entro il 2024
Firmata l'intesa per il nuovo ospedale di Pesaro: circa 400 posti letto, la spesa lievita fino a 170 milioni. Lavori entro il 2024
di Lorenzo Furlani
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Martedì 18 Ottobre 2022, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 11:37

PESARO - La Regione mantiene pigiato il pedale dell’acceleratore sulla realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro e il sindaco Matteo Ricci sottoscrive il cronoprogramma che prevede l’avvio dei lavori qualche mese prima della conclusione del mandato del governatore Francesco Acquaroli, entro la fine del 2024.

Nella Sala rossa del Municipio, ieri, fuori dalla vista e dall’ascolto di giornalisti e fotografi (espressamente allontanati), è stato sottoscritto l’accordo di programma per la nuova struttura ospedaliera di Muraglia tra la Regione Marche (il presidente Acquaroli), il Comune di Pesaro (il sindaco Ricci), l’Asur (la direttrice generale Nadia Storti) e l’azienda ospedaliera Marche Nord (la direttrice generale Maria Capalbo); un protocollo già approvato dai quattro enti (e pubblicato dal Corriere Adriatico nei suoi contenuti) tra maggio e giugno scorsi. Erano presenti alla firma anche gli assessori regionali alla salute Filippo Saltamartini, all’edilizia sanitaria Francesco Baldelli e il neo deputato Mirco Carloni.

Obiettivo dagli anni Novanta

In questo modo il nuovo ospedale di Pesaro, perseguito sul piano politico dall’amministrazione comunale dagli anni ‘90 (all’epoca dell’assessore pesarese alla sanità delle Marche, Giuseppe Mascioni), entra formalmente nella fase operativa dopo un percorso particolarmente travagliato anche sul piano amministrativo.

Con questa firma, il sindaco Matteo Ricci centra un suo fondamentale obiettivo, su cui aveva investito tanto nel braccio di ferro con la Regione: l’edificazione a Muraglia, suo quartiere d’origine.

Ma deve rinunciare agli altri due punti da lui indicati poco più di un anno fa (nell’agosto 2021) come altrettante pre condizioni irrinunciabili per l’intesa con la Regione. Ossia il mantenimento dell’azienda Marche Nord, sacrificata invece dalla giunta Acquaroli nella riforma delle 5 aziende sanitarie territoriali, che sostituiranno dal primo gennaio 2023 l’Asur, prevedendo l’incorporazione in quella provinciale pesarese. E l’adozione di una soluzione modulare per poter ampliare in futuro la struttura, recuperando così il progetto dell’ospedale unico con Fano, da oltre 600 posti letto, cassato dall’attuale amministrazione regionale con la modifica del piano socio sanitario e, soprattutto, con la revoca del project financing della Renco approvato dall’ex governatore Ceriscioli.

Di quest’ultimo obiettivo, nell’occasione della sottoscrizione dell’accordo di programma, non si fa alcuna menzione ma lo sviluppo della progettazione e l’avvio dei lavori entro questa legislatura da parte dell’assessorato regionale all’edilizia sanitaria è funzionale anche a precludere tecnicamente questa opzione.

Il comunicato congiunto 

La firma dell’intesa è stata annunciata ieri da Regione e Comune con un comunicato congiunto. Due sono le novità. Sarebbero previsti circa 400 posti letto con una correzione significativa, ma senza alcuna argomentazione al riguardo, del numero di 372 (comprensivi dei 41 posti letto di terapia intensiva aggiunti contro il Covid) indicati in un atto formale della Regione (la delibera 1264/2021 che revoca il project financing). In egual misura, probabilmente, saranno diminuiti i 261 posti letto del Santa Croce di Fano.

Inoltre, il costo torna a lievitare fino a 170 milioni di euro: la spesa iniziale prevista per il sito di Muraglia, che il gruppo tecnico di lavoro costituito da Comune e Regione aveva limato con una serie di tagli tecnici fino ai 150 milioni stimati per il sito di Case Bruciate. In questo caso, la nuova valutazione è giustificata con i rincari delle materie prime.

Alcuni traslochi da rivedere

Viene conferma la data del 30 settembre 2024 per il trasferimento dei servizi presenti ora nel comparto sanitario di Muraglia al fine di allestire il cantiere nei successivi 30 giorni. Ma la futura Ast dovrà cercare alcune soluzioni diverse rispetto a quelle indicate perché per quella data non sarà completato il nuovo ospedale di comunità di Mombaroccio, dove è previsto il trasloco di una parte dei servizi della cittadella della salute mentale.

La nota di Comune e Regione definisce la nuova struttura- di circa 70.000 metri quadrati - sicura, efficiente e altamente tecnologica, in linea con gli standard europei. In particolare, dovrà garantire i più alti livelli di sicurezza antisismica e sarà Nzeb (nearly zero energy building), cioè a consumo energetico quasi nullo.

Sintonia tra Acquaroli e Ricci

«Questo è un passo importante - ha sottolineato Acquaroli - con un cronoprogramma definito, per arrivare quanto prima alla realizzazione di quello che è uno degli investimenti più grandi mai fatti dalla Regione Marche».

«Pur partendo da punti di vista differenti siamo riusciti a trovare un accordo sul contenitore del nuovo ospedale di Muraglia - ha aggiunto Ricci, che ha ringraziato il governatore per la disponibilità e il pragmatismo dimostrati -, ora occorrerà fare una discussione sul contenuto. Non nascondo una forte preoccupazione per la mancanza di personale e, in particolare, la cancellazione dell’azienda Marche Nord e il problema della mobilità passiva. Sarebbe interessante poi aprire un ragionamento sull’attuale area del San Salvatore, che tenga insieme gli aspetti urbanistico e socio sanitario: quello è un contenitore strategico».

Si prevede che i lavori durino circa tre anni, la fine è programmata entro il 31 dicembre 2027.

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