Maxi rissa al Miu di Marotta, otto sotto accusa: l'accoltellatore chiede il patteggiamento, due messi alla prova nei lavori utili

Maxi rissa al Miu, otto sotto accusa: l'accoltellatore chiede il patteggiamento, due messi alla prova nei lavori utili
Maxi rissa al Miu, otto sotto accusa: l'accoltellatore chiede il patteggiamento, due messi alla prova nei lavori utili
di Luigi Benelli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 16 Marzo 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 15:20

MAROTTA - C’è la richiesta di patteggiamento, ma anche lo stralcio di due posizioni per la messa alla prova. Ieri davanti al giudice per l’udienza preliminare di Pesaro erano otto le posizioni aperte per rispondere dei ruoli avuti nella maxi rissa scoppiata all’alba dello scorso 7 agosto 2021 fuori dalla discoteca Miu di Marotta. C’erano stati quattro arresti, il ferimento di due carabinieri e un 26enne senegalese finito d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale regionale per una coltellata ricevuta all’addome. 

Un’alba di sangue

Le accuse in quell’alba di sangue erano stati arrestati i 26enni albanesi (entrambi residenti ad Ancona) Markeljan Sojati e Franc Gjoni, il 24enne senegalese Diallo Samba (domiciliato a Tolentino) e Manuel Hector Bueno, 34 anni, dominicano, di Jesi.

A tutti loro, la procura contesta il reato di rissa, resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento dell’auto dei carabinieri, i cui finestrini erano stati spaccati. Gjoni deve rispondere anche delle lesioni gravi riferibili alla coltellata inflitta al senegalese.

L’avvocato Francesco Coli ha depositato un’istanza di patteggiamento per Gjioni con una richiesta di pena sotto i 2 anni e il 26 aprile verrà definita la sua posizione. Giorno in cui si definirà anche la scelta del rito degli altri indagati. Il reato di rissa viene contestato ad altri quattro indagati: Mohamed Kante, 19enne di Castelfidardo, Richard Okonkwo Nwakanma, 22enne nigeriano residente a Morro d’Alba, Lorenzo Giuliani, 21enne di Jesi, Arjan Moaddab, 28enne iraniano residente ad Ancona.

Le posizioni di Bueno e Okonkwo sono state stralciate per verificare la possibilità di fare una messa alla prova con lavori socialmente utili. Stando alla procura, la zuffa era nata da una discussione iniziata all’interno del locale tra il gruppo composto da albanesi e italiani e quello di cui facevano parte prevalentemente ragazzi di origine africana. Sarebbe stato un urto involontario ad accendere la miccia tra le due comitive, collocate in due tavoli vicini. 

La fuga e l’inseguimento

Dopo l’accoltellamento del senegalese, c’era stata la fuga dal locale dei due 26enni albanesi. C’era stato un inseguimento da parte dell’altro gruppo, dice la procura, con tanto di bottiglie rotte, mazze e spranghe di ferro. I carabinieri, per cercare di sedare il caos, erano stati colpiti (15 e 20 giorni di prognosi) e l’auto di servizio era stata danneggiata. Parte della zuffa era stata ripresa con gli smartphone dai presenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA