Accertamenti Tari, seconda raffica di avvisi: richieste di pagamento per evasione. E i ricorsi sono troppo onerosi

Accertamenti Tari, seconda raffica di avvisi: richieste di pagamento per evasione. E i ricorsi sono troppo onerosi
Accertamenti Tari, seconda raffica di avvisi: richieste di pagamento per evasione. E i ricorsi sono troppo onerosi
di Massimo Foghetti
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Martedì 19 Luglio 2022, 05:03 - Ultimo aggiornamento: 09:39

FANO - Continuano ad arrivare a molti contribuenti fanesi i bollettini relativi agli accertamenti Tari, oggetto di una verifica a tappeto che da alcuni mesi sta compiendo la ditta Andreani, su incarico dell’amministrazione comunale per il recupero dell’evasione tributaria. Una seconda valanga di avvisi di pagamento che ammontano anche a 400 – 500 euro relativi a somme rivendicate per anni pregressi.

Le dichiarazioni contestate si riferiscono ai 4 anni dal 2017 al 2020 e la cifra totale richiesta non è di poco conto in quanto all’importo della tassa evasa, vengono aggiunte le sanzioni, gli interessi e l’addizionale provinciale. Unica consolazione: il totale delle sanzioni viene ridotto di un terzo in caso di pagamento entro 60 giorni dalla notifica dell’atto.

Importi non trascurabili

Gli importi comunque non sono trascurabili, dato che in seguito agli accertamenti eseguiti possono raggiungere anche i 500 euro e oltre. Gli accertamenti risultano essere fatti d’ufficio dai tecnici dell’azienda confrontando le misure delle piantine delle abitazioni, fornite via web dal catasto, con le dichiarazioni fatte a suo tempo dai contribuenti e risulta alquanto aleatorio presentare un ricorso.

Ricorso, che se effettuato dietro nuovi calcoli effettuati da un professionista di parte è del tutto ammissibile; ma se poi si tiene conto dell’onorario del geometra e lo si paragona con l’importo della multa da pagare, tenendo conto dell’esito incerto del ricorso o comunque del guadagno di pochi metri quadri, viene da chiedersi se il gioco vale la candela.

Una batosta per i fanesi

E’ comunque un’altra batosta che si abbatte sui contribuenti fanesi. Soprattutto su coloro che avendo ricevuto in eredità una casa piuttosto ampia dai propri genitori, pur disponendo di un reddito non molto alto, si trovano nelle condizioni di pagare una Tari a volte insostenibile.

Una volta accettato l’accertamento effettuato dalla ditta Andreani e quindi pagato il relativo importo, purtroppo la cosa non finisce lì. La ditta infatti comunicherà i nuovi dati relativi ai metri quadri, sui cui si calcola l’imposta, all’Aset, la quale invierà una nuova richiesta di denaro a conguaglio di quanto pagato nel 2021 e nel 2022, questa volta però senza sanzioni e senza interessi. Magra consolazione.

Il conguaglio di Aset

In seguito l’importo della Tari aumenterà della cifra comprensiva dell’accertamento eseguito. Il peso di quanto richiesto si fa più difficile da sostenere in quanto imposto in un periodo di grave crisi economica, in cui le famiglie incontrano sempre maggiori difficoltà ad arrivare alla fine del mese, a causa dell’aumento del caro vita, del costo delle fonti energetiche e del dilagare della pandemia; tra l’altro la guerra in Ucraina sta incidendo in maniera negativa profondamente anche sulla economia italiana.

Il periodo peggiore

Il periodo dunque è dei peggiori per attuare anche un provvedimento che si ritiene doveroso per l’amministrazione comunale. Non solo, ma nel piano economico finanziario relativo alla Tari per l’anno in corso approvato dall’assemblea territoriale è stato autorizzato per Fano un incremento della Tari del 3 per cento per finanziare dei servizi aggiuntivi, pari a un maggior introito di 430.000 euro, poi ridotto da Aset spa su richiesta del Comune a 320.000 per venire incontro alle necessità delle famiglie. Ma c’è da chiedersi: è sufficiente?

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