Le zone colpite
«Abbiamo fatto visita alle zone più colpite della città, sia per quanto riguarda le case che le attività produttive e sportive – spiega l’assessore all’Operatività Enzo Belloni – tra queste Vismara, Cattabrighe, Loreto, San Bartolo. Ci auspichiamo di tornare alla normalità il prima possibile. Si tratta di una cifra importante, nel frattempo continuiamo a raccogliere le segnalazioni dei privati». Il piano redatto dai tecnici del Comune di Pesaro verrà trasmesso dalla Protezione civile al Ministero. «Domani (oggi per chi legge ndr) ci sarà il Consiglio dei ministri, che dovrebbe decidere sullo stato d’emergenza per il nord delle Marche e Toscana. Ieri la premier Meloni si è presa l’impegno di fare nuovo provvedimento ad hoc, attendiamo fiduciosi», ha commentato il sindaco Matteo Ricci. «Ribadisco - ha proseguito - che occorre una programmazione più rigida sul tema idrico, differente da quella fatta negli ultimi anni. Fenomeni così estremi sono la dimostrazione che il clima sta cambiando, negarlo è da irresponsabili. Siamo stati fortunati, abbiamo evitato la tragedia dell’Emilia Romagna ma anche da noi ci sono tantissimi danni».
La riuinone del Cdm
Ed è prevista appunto per oggi alle 18 «la riunione del Consiglio dei ministri, che dovrà prendere ulteriori decisioni sulla gestione dell’emergenza nelle zone colpite dal maltempo»: lo ha reso noto Palazzo Chigi, spiegando che la premier, Giorgia Meloni, proprio per questo appuntamento tornerà a Roma dopo il sorvolo sulle zone alluvionate dell’Emilia Romagna con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Intanto ieri per i tre funzionari del Dipartimento nazionale di Protezione civile la visita di ieri si è divisa in due tappe: la prima nelle aree dove stabilimenti e abitazioni sono state maggiormente colpite dall’alluvione e dalle tracimazioni di torrenti e fossi mentre nel pomeriggio è stata fatta tappa lungo la Panoramica San Bartolo e nei centri abitati più colpiti dalle frane.
Il parco
Per quanto riguarda il colle San Bartolo la presidente del sesto quartiere Jolanda Filippini con il capo di gabinetto del sindaco Massimiliano Amadori e un referente della Protezione civile regionale hanno mostrato il parco, dai borghi fino a Gabicce, minato da frane e dilavamenti. «Noi presidenti dei quartieri più colpiti – spiega Filippini – dobbiamo preparare un documento comprensivo di scatti fotografici e una breve descrizione della zona danneggiata o della situazione lasciata dall’alluvione. Nel percorso fra Fiorenzuola e Casteldimezzo, i funzionari sono stati portati poco prima dell’ingresso a Fiorenzuola per la frana e il rischio di altri cedimenti sotto un terreno e un’abitazione privata disabitata, dichiarata inagibile dai vigili del fuoco. Lungo il tratto la Provincia ha già sistemato tre grossi blocchi di cemento verticali per proteggere da eventuali distacchi, ma il rischio rimane. Ho chiesto di inserire a verbale le frane che dall’alto della falesia si sono distaccate su strada della Marina di Fiorenzuola. Purtroppo avevano tempi stretti ed è stato impossibile portarli lungo i primi tre tornanti della strada, dove dissesto e cedimenti minano tutto il percorso».
Divieto di transito
Da ieri poi vige l’ordinanza comunale per il divieto di transito su strada Vincolungo di Colombarone, strada dei Canneti di Santa Marina Alta, strada Valregina e strada della Marina di Fiorenzuola, ed ancora via San Giorgio e via dei Molini a Villa Betti.
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