Censite 50 frane a Serra Sant'Abbondio e Frontone. Famiglie ancora sfollate, l'emergenza della viabilità distrutta

Censite 50 frane a Serra Sant'Abbondio e Frontone. Famiglie ancora sfollate, l'emergenza della viabilità distrutta. Nella foto il ponte distrutto della strada in località Poggetto
Censite 50 frane a Serra Sant'Abbondio e Frontone. Famiglie ancora sfollate, l'emergenza della viabilità distrutta. Nella foto il ponte distrutto della strada in località Poggetto
di Marco Spadola
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Mercoledì 5 Ottobre 2022, 07:30

SERRA SANT’ABBONDIO - Confinanti, accomunati dal comprensorio del Catria e ora da un territorio devastato dalla furia dell’alluvione, sensibilmente mutato da quella maledetta sera del 15 settembre. Dopo oltre due settimane a Serra Sant’Abbondio e Frontone, tanto è stato fatto ma molto di più c’è da fare per cercare di tornare a una situazione di normalità. Strade chiuse, ponti crollati, ben oltre cinquanta frane, famiglie ancora sfollate, danni quasi impossibili al momento da quantificare perché ingentissimi.

Una ventina di cantieri

«Il nostro territorio – spiega il sindaco di Serra Ludovico Caverni – è stato colpito in modo pesantissimo, tanto che diverse persone quella notte hanno rischiato il peggio.

Attualmente abbiamo aperti una ventina di cantieri: sono portati avanti dal Comune, Genio civile ed esercito. Stiamo intervenendo su strade, ponti, frane. Superano i 200mila euro i lavori di somma urgenza effettuati».

Tra le criticità, la maggiore è rappresentata dalla chiusura della provinciale che porta a Fonte Avellana: «Assolutamente sì perché lungo la strada che porta al monastero si trovano tre ristoranti-agriturismi. Un grave colpo sia a livello economico che turistico. Si stanno aspettando le valutazioni sulle varie frane dell’università di Firenze, incaricata dalla Protezione civile». 

Altre le emergenze: «Stiamo cercando di aprire le strade che portano ai pascoli sia del monte Catria che della Giungualdese per l’alto valore economico e zoologico che rappresentano per tutto il comprensorio. Abbiamo contato una quarantina di frane e anche alcune voragini. Alcuni luoghi del cuore, tra sentieri e cascate spazzati via. E poi ponti non agibili che hanno costretto a chiudere delle strade e alla modifica della viabilità. Diversi anche i danni ai privati e ancora ci sono due famiglie sfollate. Ce la stiamo mettendo tutta, fondamentale è anche mantenere alta l’attenzione sui nostri territori».

Fotografia del tutto simile a Frontone, dove molto colpita è la viabilità, in particolare quella di accesso alla montagna. Qui risultano inaccessibili la strada provinciale verso la frazione Caprile, si può raggiungere solo l’abitato di Foce; quella diretta alla località Mandrale e al rifugio Cotaline; la strada per l’Eremo della Madonna dell’Acquanera. Per salire al Catria al momento c’è solo la strada da Acquaviva. «La situazione è drammatica: si è superata la fase dell’emergenza – sottolinea il sindaco Daniele Tagnani - ma le criticità sono enormi. Parliamo di danni non quantificabili, milioni di euro. C’è un leggero miglioramento sul fronte viabilità, ma in tanti casi più che strade sono mulattiere». 

La visita di Acquaroli e Carloni

A far visita al sindaco il governatore delle Marche Francesco Acquaroli e il vicepresidente Mirco Carloni: «Siamo stati nei luoghi del disastro e nelle attività maggiormente colpite. Ho mostrato la situazione e richiesto aiuti per ripartire. Vogliamo riprenderci la nostra economia e l’accesso alla montagna, che per noi rappresenta la vita. Siamo pronti a sacrifici, purché ci siano prospettive, perché sono quelle che fanno la differenza». In aiuto anche il Reggimento Genio Ferrovieri che ha voluto ringraziare la comunità per l’accoglienza ricevuta, donando al sindaco una targa.

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