ISTRANA - «Cerco un pizzaiolo e una cassiera, ma che siano disponibili a lavorare con un contratto». Sembra un paradosso. Ma per Fitore Krasniqi, 40 anni, titolare della pizzeria da asporto “da Toni” sulla Castellana a Istrana, in provincia di Treviso, non lo è affatto. Nelle scorse settimane ha posizionato l’avviso in vetrina. Alcune persone si sono fatte avanti. Dopo una prima prova, però, almeno un paio di loro si sono rifiutare di firmare un regolare contratto di lavoro. Insomma, puntavano a lavorare in nero. E così è saltato tutto.
Imprenditore offre 2mila euro al mese, arrivano 300 curriculum: ma hanno tutti più di 50 anni
LO SFOGO
L’imprenditore di origini kosovare, arrivato in Italia una ventina di anni fa e con alle spalle già una lunga esperienza tra la pizzeria Piola e da Fausta a Treviso, non ha nascosto le proprie perplessità.
LE PAGHE
Non ci sono misteri nemmeno sullo stipendio. Si parla di 7 euro all’ora per l’attività in cassa, con gli orari di una pizzeria da asporto, ovviamente in regola. Mentre per un pizzaiolo si è sui 50 euro a sera, generalmente per due ore di sabato e altre due ore di domenica. Quel che è certo è che il lavoro non manca. Negli ultimi due anni la pizzeria da asporto “da Toni” è stata inserita anche nel registro di Eccellenze italiane. Al momento conta già cinque collaboratori. E non ci si ferma. «Ricordo che quando sono arrivato in Italia venivo pagato 100 euro a settimana per lavorare in una pizzeria. E l’ho fatto per poter imparare il mestiere – tira le fila Krasniqi – erano tempi diversi. Da parte mia, comunque, adesso sono il primo a voler insegnare alle persone che si avvicinano a questo mondo. L’importante è che lo facciano con un contratto».
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