Mihajlovic, oggi la camera ardente e lunedì i funerali. Spalletti: «Guarderà le partite insieme a Maradona»

L'ultimo saluto a Sinisa sarà lunedì alle 11 alla basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Piazza Esedra

Mihajlovic, domani la camera ardente e lunedì i funerali. Spalletti: «Guarderà le partite insieme a Maradona»
Mihajlovic, domani la camera ardente e lunedì i funerali. Spalletti: «Guarderà le partite insieme a Maradona»
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Sabato 17 Dicembre 2022, 16:51 - Ultimo aggiornamento: 23:54

Andarsene a 53 anni, gli ultimi tre passati a combattere una battaglia che davvero voleva vincere. La sua partita più importante Sinisa Mihajlovic però non è riuscito a portarla a casa, lui che di vite ne ha vissute tante, lui che raccontava di avere negli occhi il dolore della guerra e di non vergognarsi delle lacrime che quelle immagini ogni volta gli rinnovavano. Il mondo piange Sinisa e oggi, domenica 18 dicembre, la camera ardente sarà aperta al pubblico dalle ore 10 alle ore 18 presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio (ingresso dal Portico del Vignola). Come fa sapere il comune di Roma con una nota, «è raccomandato l'utilizzo della mascherina FFP2». I funerali invece si svolgeranno lunedì alle 11 alla basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Piazza Esedra. Per consentire la partecipazione, il Consiglio della Figc è stato posticipato alle ore 13:30.

Spalletti: guarderà le partite insieme a Maradona

«Per noi sarà un grandissimo vantaggio avere il suo supporto, magari seduto vicino a Maradona, che guardano insieme le partite». Così Luciano Spalletti su Sky Sport. «È un momento tristissimo per il calcio - ha affermato il tecnico del Napoli -, Sinisa è stato un avversario leale, sempre. Ogni volta che l'ho avuto davanti, sia da calciatore che da allenatore, ti dava sempre il grande vantaggio di farti subito sapere in che modo chiaro e trasparente la pensasse sulle persone e sulle circostanze che aveva davanti. Uno che detestava le maschere, non ha mai voluto indossare maschere né da giocatore né da allenatore, ancora meno durante la sua malattia».

Per Spalletti, Mihajlovic «ci ha insegnato a non abbassare mai lo sguardo durante le difficoltà, in campo e fuori dal campo.

Tutti quelli che hanno avuto a che fare con lui ne sono usciti rafforzati nel proprio carattere, perché ti trasferiva subito le sue qualità di uomo forte. Tra di noi ci sono sempre stati grandi abbracci, grandi sguardi e grandi partite. Una volta durante un Lazio-Samp ci ha fatto tre gol su tre calci piazzati dal limite, e ogni volta che tirava in porta sulle punizioni andavo a nascondermi dietro alla panchina, perché era impossibile vedere quella che era la sua precisione e la sua potenza. Ricordo l'ultima volta a Bologna, siamo entrati insieme in campo, mi ha espresso tutta la sua simpatia per questa squadra e la città - ha concluso - e per la possibilità di andare a lottare per grandi traguardi».

 

Malagò: l'uomo ha superato il giocatore e il tecnico

«Siamo tutti veramente molto più tristi. L'uomo ha superato il giocatore e il tecnico, già di per sé enormi», ha ha detto ai giornalisti il presidente del Coni Giovanni Malagò. «È un pò più giovane di me - ha ricordato Malagò - e questo già fa riflettere. Ci conosciamo da 25 anni da quando ha cominciato la sua carriera di giocatore. Mi ha veramente sconvolto, mi ha chiamato pochissimi giorni fa per una cortesia che riguardava il figlio, una cosa inaspettata, fa capire anche l'amore per la famiglia anche in quel momento, pur avendo secondo me la cognizione di quello che stava succedendo; anzi, forse proprio per questo è ancora più grande», ha concluso. 

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