Un dolore che durerà per sempre e la consapevolezza devastante che la tragedia si poteva evitare. A un anno dalla scomparsa di Michele Merlo, in arte Mike Bird, cantante di Amici, il padre Domenico ha ricordato l'amato figlio alla trasmissione Verissimo davanti al microfono di Silvia Toffanin. È la prima volta che Domenico parla in televisione dopo la morte del figlio. che ha colpito suo figlio.
Gli ematomi, poi i sintomi: l'incubo di Michele
Il papà di Michele ha raccontato la loro vita familiare prima della tragedia: Michele viveva a 5 km dalla casa dei genitori. Così il padre ha scoperto dei sintomi un po' in ritardo, quando erano in viaggio per accompagnare Michele alla registrazione del suo ultimo album: «Ha detto che si era già fatto vedere, pensavamo fosse solo un ematoma. Però per scrupolo gli ho detto di rientrare il prima possibile, così siamo andati al pronto soccorso dove ha spiegato i sintomi. Dopo 3-4 ore non stava bene, aveva mal di testa sintomi importanti. La sera di quel giorno si è fatto vedere dal medico di famiglia che ha trattato una gamba con ematomi sparsi ovunque.
Riguardo all'inchiesta in corso sulla morte del figlio Domenico ha detto: «Non mi aspetto nulla dalla giustizia e non condanno l’errore umano, anche se mi ha devastato la vita. Non condanno il medico, che ha sbagliato, ma per errore. Ad oggi è ancora il nostro medico di famiglia».
Il rapporto padre figlio
Commosso, ai microfoni della Toffanin Domenico ha ricordato il rapporto che lo legava al figlio: «Con lui ero un po’ duro perché provengo da una carriera militare, però nonostante, tutto ascoltava i miei consigli. Con la mamma invece si apriva molto, a lei raccontava anche le cose più intime».
L'ultimo biglietto per il padre: «Grazie per le toppe che metti ai miei vestiti»
«Grazie per le toppe che metti ai miei vestiti pur dovendo andare via tu con i buchi. Sei una spada potente, un aereo che non mi fa paura. Proteggi sempre questo tuo ragazzo, buon compleanno papà Michele» Aveva scritto queste parole al padre, pochi mesi prima di morire Michele Merlo. «Michele era un ragazzo sportivo e non aveva mai avuto problemi di salute» ha specificato Domenico, che ha aggiunto «Era un grande artista, incompreso e un po’ burbero. Era un romantico ribelle. Fors e questo mondo non era per lui perché era troppo sensibile».
Un concerto per Michele a sostegno della ricerca
Il 6 giugno è in programma allo stadio comunale di Rosà (Vicenza) un evento per commemorare Michele promosso dall’associazione Romantico Ribelle, nata a sostegno della ricerca scientifica: “Con tanti amici e l’aiuto della Nazionale Cantanti, proveremo a ricordarlo attraverso la musica e il gioco. Vogliamo sempre celebrarlo e sostenere anche gli artisti che non hanno la possibilità di emergere”.
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