Carolina Marconi e il tumore al seno, i consigli del medico: «Fa bene a "socializzare" la malattia»

Carolina Marconi e il tumore al seno, i consigli del suo medico: «"Socializzare" la malattia fa bene».
Carolina Marconi e il tumore al seno, i consigli del suo medico: «"Socializzare" la malattia fa bene».
di Giampiero Valenza
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Mercoledì 13 Ottobre 2021, 18:12 - Ultimo aggiornamento: 18:14

La lotta che sta facendo contro il tumore al seno Carolina Marconi, ex concorrente del Grande Fratello, testimonia che sono essenziali la forza di volontà, la tenacia e la voglia di non abbattersi mai. Ospite di Storie Italiane ha parlato del suo desiderio di maternità nonostante la diagnosi di cancro che ha avuto e che la vedrà, il prossimo 10 novembre, avere l’ultimo giorno del suo ciclo di chemioterapia. Uno dei suoi segreti per darsi forza? Aver trasformato in virale ogni momento della sua esperienza e usare un pizzico di ironia nel raccontare questa sua condizione. Accanto a lei, nell’intervista, il ginecologo che l’ha seguita passo dopo passo, Fabrizio Cerusico. E’ proprio lui a dire che questa può essere una chiave utile per chi vuole combattere il cancro. «’Socializzare’ la malattia può essere un elemento virtuoso: il fine è sempre creare un servizio verso l’altro e ha uno scopo d’amore. Lei lo fa anche in chiave ironica, ottimo».

Carolina Marconi, il desiderio di maternità nonostante il tumore: «Farò l'impossibile, me lo merito»

Carolina Marconi, i consigli del medico

Cosa si può fare per prevenire l’insorgere di tumori femminili? «La prevenzione della donna sugli organi più fragili passa attraverso il pap-test e l’ecografia pelvica da fare una volta l’anno per utero e ovaio.

Poi ci sono i controlli della mammella. Se c’è familiarità è bene fare i primi controlli in età molto giovane, dopo i 20 anni - spiega Cerusico - Se non ci sono problematiche endocrine importanti la prima visita dal ginecologo va invece fatta dopo il primo rapporto sessuale». E l’autopalpazione del seno? «Non la sconsiglio - aggiunge - è una pratica d’interesse ma suggerisco anche gli esami strumentali che si possono fare con il servizio sanitario o in convenzione: la mano, infatti, non è una sonda».

Tra i suggerimenti che Cerusico dà, anche quelli legati a un sano stile di vita, a cominciare dall’alimentazione. «È alla base della nostra vita. Consiglio alle pazienti di usare con parsimonia gli alimenti che hanno zucchero – dice lo specialista – Bisogna rivistare la dieta mediterranea con un minor contenuto di carboidrati, perché ciò che genera insulina e glicemia può creare un ambiente pro-infiammatorio. Ma non dirò mai ‘via i carboidrati dalla dieta’, dico di mangiarli ma senza esagerare: non mi dispiacciono le dimensioni ‘gourmet’». Via il fumo e spazio al «lavoro su sé stessi», con «tecniche di meditazione, yoga, e non per ultimo la preghiera per chi è crede». «La socializzazione della malattia rientra in questo spazio».

Carolina Marconi aveva chiesto aiuto agli specialisti per cercare di diventare mamma. E Cerusico stesso smentisce uno stereotipo: «Non è vero che non è possibile farlo – dice l’esperto, direttore del centro di infertilità di coppia Raprui di Roma – Si può intervenire entro i 40 anni con la conservazione degli ovuli in attesa che la paziente venga operata. Il recupero può avvenire anche a distanza di anni». 

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