È successo ancora. E a cambiare sono solo i (tristi) protagonisti. La "colpa" di Alice Campello è quella di essere la moglie di Alvaro Morata (oltre che la mamma di tre bellissimi bambini: Alessandro, Leonardo ed Edoardo), che ieri in Italia-Spagna con il suo gol ha mandato la partita ai supplementari. Ha solo fatto il suo lavoro, insomma. Eh no, perché è bastato quello per far scatenare la rabbia di tantissimi pseudo-tifosi. Che come prima cosa, anziché riguardare magari il replay del gol, ricaricare la voce e ricominciare a tifare, hanno pensato bene di prendere in mano il telefono, digitare "A-l-i-c-e spazio C-a-m-p-e-l-l-o" nella barra Instagram e vomitarle addosso la propria frustrazione. Con frasi del tipo «tanto ai tuoi figli hanno un infarto e muoiono» oppure «Morata ha il cancro, i tuoi figli pure» e ancora «non postare una foto di Morata perché sennò vengo a casa tua e ti brucio in diretta Instagram».
Insulti sui social ad Alice Campello
Una vergogna che la stessa Alice ha denunciato pubblicando sul suo profilo gli insulti e aggiungendo: «Sinceramente non sto soffrendo per nessuno di questi messaggi, davvero.
Il guaio è che la santa e benedetta corazza se l'è costruita a forza di episodi così. Dopo lo 0-0 nell'esordio con la Polonia, stessa deprimente scena. Solo che gli insulti erano in spagnolo. «Se non faccio gol i tifosi si arrabbiano perché sto facendo male il mio lavoro, e lo capisco – ha spiegato l’attaccante in un’intervista poche ore dopo – quello che però non accetto sono le minacce di morte ai miei figli, gli insulti alla mi famiglia; i tifosi dovrebbero mettersi nei panni di chi subisce queste pressioni prima di esercitarle». Il primo a difenderlo era stato Luis Enrique: «Chi gioca la prossima? Alvaro più altri dieci».