Via Castelfidardo ci prova Marketing, brand e logo: il modello sarà via Passeri

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Domenica 14 Novembre 2021, 05:07
IL COMMERCIO
PESARO Le botteghe artigiane di via Castelfidardo è l'idea di marketing che vorrebbe realizzare una rete di attività al dettaglio della storica strada perpendicolare a corso XI Settembre. In realtà ci avevano provato proprio un anno fa, quando una trentina di esercenti si erano uniti per partecipare al bando comunale del servizio Attività Economiche, che prevedeva un contributo di 2mila euro su un plafond di 20mila (residuo dei fondi Covid legati alle zone rosse) per progetti creativi e d'impresa da realizzare nel periodo natalizio. Poi il contributo non è andato a buon fine ma l'idea viene ritenuta buona e adesso vogliono ritentare nell'aggregazione. Tra i promotori Marcello De Stefano fotografo e web designer con studio nella parte terminale della via, che già all'epoca si era preso l'impegno anche con il patrocinio di Confartigianato di fare un po' da catalizzatore fra le attività. E poi c'è anche Sauro Lani del ristorante Il cigno bianco.
Il progetto
Il piano è di valorizzare la strada già caratteristica per una miriade di attività artigiane, negozi, botteghe. Il Comune l'ha scelta tra le strade del centro per le luci d'artista (le luminarie con i versi dialettali) ma ci vuole un qualcosa in più che sia brandizzante, in senso identitario. Il modello a cui ispirarsi è via Passeri ormai l'asse dove si concentrano locali e localini caratteristici. «Questa traversa del centro - rilancia De Stefano -non ha niente in meno rispetto a via Passeri o al quadrivio centrale. Nell'ultimo periodo nonostante la pandemia, questa via si sta popolando di nuove attività come l'enolibreria, l'attività di wine delivery o la nuova bottega di creazioni artigianali e arredo. Basterebbero piccoli interventi e un'attenzione in più da parte dell'Amministrazione. Per esempio: perchè non mettere delle sedute, compatibilmente con gli spazi, dato che la maggior parte dei residenti è anziana?». La ripartenza: la speranza, è riprendere dal nuovo anno idee e valorizzazione coinvolgendo nuovamente tutte quelle attività, che un anno fa aveva detto sì all'idea di un'associazione botteghe artigiane, come Punto Undici negozio di tessuti, attività di ristorazione, l'impresa di illuminazione Mola Genchi, l'oreficeria, la storica fotografa Ammazolorso e altri commercianti ancora. L'obiettivo, nella convinzione che l'unione fa la forza, è la creazione di una piattaforma web di promozione in rete delle attività oltre ad una serie di gadget e offerte promozionali da offrire a pesaresi e turisti, sull'esempio di quanto già avviene, con successo, in via Passeri. E peccato per quel contributo sfumato, che avrebbe fatto da spinta iniziale. Pare risultasse mancante un documento da allegare al bando. Ciò che però lamentano alcune attività partecipantio, è che la comunicazione del Comune sia arrivata in ritardo a sito web promozionale aperto con volantini e loghi da apporre sulle vetrine delle attività già stampati. I referenti iniziali del progetto, De Stefano e Mary Paolucci, il 14 dicembre di un anno fa avevano convocato l'assemblea dei commercianti e artigiani della via per raccogliere le adesioni necessarie. La determina di spesa prodotta dal servizio Attività Economiche, invitava allora esercenti e associazioni aderenti a presentare i preventivi di spesa entro fine 2020. «Fattura e rendicontazione delle spese sostenute per avviare il progetto dovevano essere presentate entro il 31 dicembre 2020 osserva De Stefano dopo l'uscita del bando una parte iniziale del progetto era già stata avviata per essere pronti a Natale con la stampa di migliaia di volantini promozionali. La determina di assunzione dell'impegno di spesa da parte del servizio comunale risale invece al 7 gennaio 2021. Nel frattempo erano stati inoltrati tre solleciti al Comune per l'erogazione del contributo, fino all'ultima comunicazione formale del 6 aprile 2021, dove si informava della mancata erogazione per un documento, che tuttavia in qualità di soggetto promotore non potevo né ero tenuto per mie specificità a produrre. Che dire? Peccato. Ma ci riproveremo».
Letizia Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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