Urbino rinasce con Raffaello «Così ci apriremo al mondo»

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Domenica 26 Gennaio 2020, 05:05
LE CELEBRAZIONI
URBINO Le Celebrazioni Raffaellesche per un nuovo Rinascimento di Urbino. I 500 anni dalla morte del Divin Pittore, con un ricco e trasversale cartellone di eventi, come trampolino mediatico per ricostruire una visione diversa della città e del territorio per i cittadini e turisti. L'attesa per la presentazione, ieri, si misurava anche dalle sedie andate a ruba prima della conferenza ufficiale: troppo poche, in un municipio affollato in cui spiccava la tavolata dei relatori, bislunga, simbolo del nuovo corso ducale. Dal dirigente del settore turismo Roberto Imperato fino a Vittorio Sgarbi in veste di Vittorio Sgarbi: «Oggi non sono nessuno, domani forse sarò troppo» ha ironizzato, il più atteso da tutti, con solito fare da raconteur extraordinaire in merito alla sua inaspettata estromissione dal comitato nazionale e, tra le altre, in attesa della nomina a pro-sindaco di Urbino prevista il 20 febbraio. «Lavoriamo di squadra» è diventato ben presto il mantra della conferenza, seguito dal voler «sviluppare tutto il territorio senza contrapposizioni». Il sindaco Maurizio Gambini è andato subito al punto: «Dobbiamo riportare le persone a vivere e visitare Urbino. Solo qui, i turisti, possono venire a vedere dove è nato, cresciuto e si è affermato Raffaello». La novità sarà un percorso dedicato a Raffaello Bambino, creato con l'Accademia Raffaello: immagini, testi e indicazioni in un circuito, dislocato in vari punti, studiato per bambini e famiglie. La città dei torricini sarà per tutto il 2020 una beauty farm del Rinascimento aperta a tutti, dove poter respirare Raffaello a pieni polmoni tra mostre, conferenze, iniziative, produzioni ed eventi collaterali, anche diversissimi, ma con il comun denominatore del Divin Pittore. I più attesi: la visita del presidente della Repubblica Mattarella (per ora c'è l'invito ufficiale per il 5-6 aprile) e la mostra Raffaello e Baldassarre Castiglione.
Tempistica e finanziamenti
L'assessore al Turismo Andrea De Crescentini, in questi mesi, ha lavorato in silenzio, quasi come un agente segreto: solo qualche selfie accompagnato dall'hashtag operativo di stampo milanese: #taaac. Lo ha fatto schivando frecce intrise di polemica, scagliate dalle opposizioni, per realizzare un programma in grado di sfruttare l'effetto Raffaello e portare Urbino nel futuro pur tenendola ancorata alla sua splendida storia. «Potevamo presentare prima gli eventi? C'erano motivazioni tecniche - è stata la premessa di Gambini - Il bilancio di previsione è stato approvato il 31 dicembre. Questo ci permette ora di essere operativi senza limiti di spesa, al contrario dell'anno scorso in cui per la promozione avevamo solo 30mila euro. E comunque abbiamo giocato d'anticipo: è stata appena chiusa una mostra epocale, Raffaello e gli amici di Urbino, che a Palazzo Ducale ha avuto più presenze di quella su Raffaello del 2009». Parliamo di soldi: nel triennio 2018-2020 per le celebrazioni a Urbino si è speso complessivamente circa un milione di euro. Dal Comitato nazionale per le Celebrazioni Raffaellesche ne sono arrivati 350mila (metà dell'intero budget nazionale) e altrettanti dalla Regione. Il Comune ne ha messi a bilancio 120mila più altri 120mila per portare il Giro d'Italia Under 23, per tre giorni, a Urbino con il logo di Raffaello in bella evidenza sulla maglia rosa. «È un anno speciale per Urbino - ha spiegato De Crescentini - Girando in varie parti del mondo, dalla California all'Australia, ho scoperto che molte persone conoscono Raffaello ma nessuno sa che è nato a Urbino. Abbiamo lavorato sodo con la giunta per portare, in tempi rapidi, una nuova visione di Urbino. Dietro a Raffaello c'è un mondo da legare in maniera inscindibile a una città che deve essere sia per il cittadino che per il turista. Solo qui il turista si può calare all'interno della città per cogliere l'humus che aveva colto Raffaello. Saranno celebrazioni spartiacque: un'occasione per rimarcare che Raffaello è il migliore ambasciatore di Urbino nel mondo, l'occasione per concretizzare la visione che noi vogliamo dare alla città: no individualismi ma tavoli di lavoro concreti e una comunicazione politica di apertura al territorio nazionale. Urbino deve uscire dalla mentalità di chiusura. Noi con Raffaello promuoveremo Urbino e le Marche. In questo contesto si inserisce il progetto con Enit di esportare il nuovo brand di Urbino in tutto il mondo. Sgarbi sarà il nostro valore aggiunto».
«Lavoriamo di squadra»
Nessuna menzione (Sgarbi a parte) per l'ex direttore Peter Aufreiter. Al tavolo dei relatori Marco Pierini, direttore ad interim della Galleria nazionale: «Mi piace l'idea di squadra che lavora. La mostra su Baldassarre avrà un biglietto cumulativo con Palazzo Ducale. Ma tutto il 2020 sarà caratterizzato da Raffaello: anche l'arte contemporanea dello Spazio K dialogherà con Raffaello».
Gianluca Murgia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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