Studenti e professori: mappatura per 10mila «Noi pronti a partire»

3 Minuti di Lettura
Martedì 12 Gennaio 2021, 05:04
LA DIDATTICA
PESARO Operazione Scuole sicure: il sindaco Matteo Ricci rilancia, e al primo tavolo operativo, che si è tenuto ieri mattina, allargato a protezione civile, operatori sanitari in pensione e medici specializzandi, comunica la road map per la ripresa della didattica in presenza. «I test rapidi da utilizzare per lo screening scolastico ci sono a sufficienza rimarca il sindaco e vanno utilizzati, in accordo con il servizio sanitario regionale, proprio quei test riconsegnati alla Regione e non utilizzati campagna a tappeto sulla popolazione del 18-23 dicembre scorso. Obiettivo ora è mappare 9 mila e 500 soggetti, fra studenti e personale scolastico».
Al tavolo
Al tavolo hanno preso parte anche gli assessori con delega a Protezione civile e Quartieri, Enzo Belloni e Mila Della Dora, e in rappresentanza dei dirigenti scolastici, Riccardo Rossini dirigente del liceo Marconi e presidente dell'Associazione nazionale presidi. Resta da sciogliere il nodo del personale adeguato, che non sarà di competenza del Distretto sanitario di Area Vasta 1. Road map: «L'organizzazione dello screening su base volontarie richiederà due-tre giorni a settimana spiega l'assessore, Enzo Belloni e verrà eseguito solo sui ragazzi che nella settimana rientreranno in presenza al 50 per cento del numero di classi, dalla prima alla quinta. La settimana successiva poi, stessa modalità per l'altra metà delle classi, che passeranno dalla didattica a distanza a quella in presenza. L'orario ipotizzato è alla campanella delle 8.30 e per programmare l'esatto numero di test rapidi da eseguire, è importante che la scuola stessa e il Comune siano informati preventivamente, di volta in volta, sulle adesioni».
Il modulo
«Per questo - prosegue Belloni - in accordo con i dirigenti scolastici, la scuola consegnerà agli studenti un modulo che ne certifichi il consenso, firmato dai genitori per gli alunni minorenni, e tutti i ragazzi che daranno disponibilità verranno convocati per lo screening negli spazi adeguati o nell'aula magna della propria scuola di riferimento. Si è infatti deciso di demandare ad ogni scuola la gestione dei ragazzi o del personale aderente. Non ci saranno sedi dedicate per intenderci, com'è stato fatto nello screening rapido a tappeto della popolazione, ma i tamponi saranno eseguiti scuola per scuola per una certa quantità in base al numero di adesioni. Per gli istituti con meno iscritti, penso alle sedi in centro o alcune del Campus, in due giornate si potrebbe completare la mappatura. Una soluzione questa che permette di suddividere i ragazzi, senza creare situazioni di affollamento e gestire meglio il personale disponibile».
La mappatura
A mappatura avviata si è concordato poi, nel caso di test che segnalano la positività, di raggiungere un accordo con Distretto e Dipartimento di Area Vasta 1 con una corsia preferenziale per inviare subito i ragazzi o il personale scolastico al punto drive di riferimento per eseguire il tampone di conferma, a meno che, oltre alla fornitura di test rapidi il servizio regionale non metta a disposizione del Comune anche un certo quantitativo di normali tamponi molecolari. Costi e organizzazione: l'Amministrazione, ha ricordato il sindaco, è pronta investire 30/40 mila euro per pagare il personale extra, necessario per lo screening studentesco, qualora gli operatori sanitari regionali non fossero disponibili per altri impegni. Dall'elenco degli operatori disponibili, ha precisato Belloni, si parla di 15-20 sanitari fra medici in pensione, medici di continuità Usca a cui si devono aggiungere operatori volontari o specializzandi fra medici e infermieri con una media di 7-8 operatori che in contemporanea si organizzeranno scuola per scuola. L'ideale sarebbe però avere quelle unità di personale in più dell'Area Vasta, ma pare che Asur non abbia risorse economiche tali da impiegare.
L'intento
«L'intento - osserva in ultima analisi il sindaco è avere una fotografia al mese sulla circolazione del virus a scuola, a partire da gennaio, poi a metà fine-febbraio, considerando che fra marzo-aprile avremo il vaccino diffuso sulla popolazione». E prima, un obiettivo. Un percorso comune. «Le Regioni - puntualizza Ricci - non possono andare ognuno per conto proprio su un tema così importante. Tre regioni italiane, Toscana, Abruzzo e Valle D'Aosta, hanno riaperto le scuole, va pensata subito una strategia nazionale, non è possibile che ogni regione vada per conto proprio. Per il rientro a scuola al 50% in presenza va fissata una data».
Letizia Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA