Scuole medie chiuse da oggi «I dati ci dicono che è inutile»

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Sabato 6 Marzo 2021, 05:05
LA PANDEMIA
PESARO Da oggi e fino al 14 marzo anche le scuole medie della città passano alla didattica a distanza. Poche ore dopo il tavolo Covid coordinato dall'ufficio scolastico regionale e l'ordinanza del Governatore Acquaroli, è il sindaco Ricci a intervenire con un video postato sul social.
I numeri
«Ritengo sbagliata la decisione di interrompere la didattica in presenza per le scuole medie anche nella nostra provincia. Lo dimostrano i numeri dello screening scolastico appena concluso fra i ragazzini dei plessi comunali. Una decisione a mio parere non giustificata per alcune province e Comuni delle Marche, proprio come Pesaro». Secondo turno dell'operazione Scuole sicure che si è concluso ieri con un'affluenza altissima fra alunni e docenti dei setti plessi comprensivi comunali, nonostante il provvedimento di chiusura. Eseguiti complessivamente 1713 tamponi rapidi e solo 4 gli alunni risultati positivi. Presidi e parti sociali si sono trovati concordi con la decisione di chiudere le medie. Del resto i numeri diffusi ieri dal direttore dell'Ufficio scolastico regionale parlano chiaro: anche nella provincia di Pesaro ci sono segnali di un progressivo innalzamento dei contagi nel Percorso Scuola e con classi in quarantena del primo ciclo scolastico. «La fotografia di queste due giornate di test rapidi nei sette istituti delle medie rimarca il sindaco Ricci dimostra due elementi. In primo luogo che l'operazione di tracciamento che è stata messa in piedi in tempi piuttosto brevi, si rileva ancora una volta importante. I 4 ragazzini trovati positivi e asintomatici, altrimenti avrebbero continuato a rimanere in classe facendo circolare il virus all'interno.
Dati che non preoccupano
«Ma l'aspetto più importante che mi preme comunicare, riguarda la fotografia ad oggi della scuola media di Pesaro, che come dimostrano i numeri del tracciamento è quella di una scuola sicura. Sbagliato allora sospendere la didattica per le medie della provincia, che seppure con numeri risaliti nelle ultime settimane, restano al di sotto dei limiti presi come parametro scientifico, e alla prova dei fatti, almeno per il Comune di Pesaro, il numero di alunni o personale scolastico positivo non è certamente preoccupante, rendendo la frequenza in presenza abbastanza sicura. « La Regione però ha proseguito per un'altra strada. L'operazione di screening ha coinvolto ieri anche i docenti delle scuole dell'infanzia di materne, nidi comunali e della primaria che si sono sottoposti volontariamente, 562 in tutto e solo 5 sono risultati positivi. Buona affluenza nonostante la Dad, anche per gli studenti delle superiori al punto unico del Campus. Stiamo valutando dalle prossime settimane l'avvio di uno screening fra società sportive e mondo dello sport cittadino, proprio per salvaguardare anche tutte quelle occasioni di contatto fra giovani e giovanissimi atleti, che possono avvenire al di fuori del contesto familiare o scolastico».
Le reazioni
Al tavolo Covid coordinato dall'Ufficio scolastico regionale era presente anche Riccardo Rossini, presidente regionale Anp, associazione nazionale presidi. «Una decisione inevitabile e di buon senso, del resto un po' ovunque nelle Marche i contagi soprattutto nelle medie e nei plessi superiori, che sono già in Dad stanno dilagando. Questo è quanto hanno mostrato anche i numeri resi noti ieri in Regione. E' vero che la nostra provincia tiene rispetto ad Ancona o Macerata, rispettando al momento il parametro dei 250 casi ogni 100 mila abitanti, ma ci sono comunque segnali di una progressiva risalita. Vedremo come andrà, ma servirà poi concentrarsi non appena il dato tornerà a scendere, e i numeri saranno migliori sulla fine dell'anno scolastico per il primo e il secondo ciclo, che deve essere garantito. Resta invece allo stato attuale quasi impossibile pensare a una Dad per la primaria. Sono sempre stato dell'idea per le superiori e anche per le medie, che la chiusura scuola per scuola andava fatta nell'immediato ai primi casi diffusi e ben prima dei singoli focolai.
Salviamo il salvabile
« Ora resta da salvare il salvabile, tenendo sotto controllo la situazione della provincia pesarese, così come di altre province come Ascoli e Fermo, dove il trend è ancora stabile. Nelle tre province considerate complessivamente si raggiungono le 3 mila classi in quarantena. Solo con questo tipo di provvedimenti di sospensione, impediamo che il virus rafforzato dalla variante inglese, ormai conclamata circoli più rapidamente».
Letizia Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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