Raffiche fino a 130 all'ora e il föhn piega il Pesarese

3 Minuti di Lettura
Mercoledì 12 Febbraio 2020, 05:04
IL MALTEMPO
PESARO Effetto föhn, il vento caldo e secco che scende dai monti, su buona parte deil Pesarese spazzolato per 36 ore da forti raffiche di vento caldo che a Frontone sono arrivate toccare i 130 chilometri orari come registrato dalla stazione dell'aeronautica militare. Non che a Pesaro sia stati messi meglio con le ondate di vento di libeccio (il garbino dei marinai) che hanno toccato i 70 e rotti chilometri all'ora mentre la temperatura intorno alle 13 ha sfiorato i 20°, facendo registrare esattamente 19,7° in base ai dati dell'Osservatorio Valerio.
Temperature anomale
Praticamente primavera anzichè il cuore dell'inverno. Ma tutta la provincia ha subito il turbinio con oltre cento interventi da parte dei vigili del fuoco intervenuti un po' dappertutto: segnali e insegne abbattuti, rami spezzati, alberi caduti, cornicioni pericolanti, pali schiantati, coperture divelte. Solo nel tardo pomeriggio la situazione è andata gradatamente migliorando. La chiamata più seria nella notte per l'incendio al Monte della Mattera, nella zona del Beato Sante. E non sono mancati interventi per criticità segnalate al Palazzo Ducale di Urbino tanto che oggi e domani gli addetti ai lavori controlleranno la staticità e la tenuta di una parte del tetto dopo il sopralluogo dei pompieri.
Emesse ordinanze
Nel frattempo il Comune ha emesso un'ordinanza che vieta il transito dei mezzi nelle ore dell'intervento. E sono stati momenti di allarme anche nella centralissima piazza del Popolo, ieri mattina, per la caduta di un pezzo di cornicione da Palazzo Baviera, che ha costretto a transennare una porzione della piazza. Il successivo sopralluogo dei vigili del fuoco, intorno alle 11, ha permesso di far notare un vuoto, una parte laterale mancante, da una delle finestre dello storico edificio. E' da lì che probabilmente si sono staccati i calcinacci, finiti davanti all'ingresso della piadineria, al piano terra dell'immobile. Per fortuna, in quel momento non stava transitando nessuno, anche se nei minuti successivi al cedimento, alcuni curiosi si sono avvicinati troppo e i pompieri, ancora presenti sul posto, li hanno chiaramente redarguiti. Il Centro Operativo ha provveduto a transennare lo spazio di piazza del Popolo intorno al punto nel quale è caduto il pezzo di cornicione, considerando che ci potrebbe essere il rischio di altri cedimenti, per evitare che qualcuno si avvicini a quella zona.
La vetustà
Il vento forte sì, ma anche lo stato manutentivo di Palazzo Baviera, tra i motivi alla base della caduta dei calcinacci. «E' un immobile tutto privato, la manutenzione non è di competenza comunale, ha detto ieri l'assessore ai Lavori pubblici Enzo Belloni. Si tratta di un edificio storico e signorile che oggi ospita uffici e appartamenti di pregio dato che si affacciano sul salotto della città, ma la vetustà, tenendo conto che la parte più antica, su via San Francesco, risale a prima del 600 comincia a farsi sentire a livello di manutenzione.
Quello di Palazzo Baviera è solo l'ultimo di una serie di cedimenti che si sono verificati negli ultimi mesi a immobili della zona centro. In precedenza, erano stati segnalati pezi di cornicione caduti dalla palestra della scuola Carducci, calcinacci su via Curiel dall'ex Morselli, e in via Branca, dal palazzo vicino alla gioielleria Bartorelli. Poi c'è la situazione critica del San Benedetto, in fondo a Corso XI Settembre. L'ultimo vistoso sbriciolamento del complesso risale alla fine dello scorso settembre lungo il lato di via Belvedere quando erano caduti sul selciato parti di cornicione.
I precedenti
Lunedì pomeriggio si è tornati a parlare del San Benendetto in consiglio comunale, con l'interrogazione presentata dai consiglieri del gruppo Prima C'è Pesaro-Fdi, alla quale ha risposto Belloni: «Noi continuiamo a monitorare la situazione dell'immobile. Il bene non è il nostro, ci confrontiamo spesso con la Regione. Il consigliere Biancani ha presentato una mozione in consiglio rivolta ad Asur per la verifica dello stato manutentivo e per sapere quali saranno le risorse per la messa in sicurezza della parte esterna della copertura, per evitare ulteriore degrado. Nel frattempo, la Regione è uscita con un bando per l'acquisizuone dell'area. Si stanno avviando tutte le procedure per avere quella zona in sicurezza, o ancora meglio riqualificata completamente».
Thomas Delbianco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA