Quel parking cancella il prato «Il Comune ora torni indietro»

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Giovedì 20 Febbraio 2020, 05:04
IL FOCUS
PESARO «Il parcheggio a Baia Flaminia è un'operazione dannosa, verranno cancellati 1600 metri quadri di prato», attacca il Gruppo Zero, una delle voci ambientaliste che porta avanti un progetto di città sostenibile. A giudicare dalle reazioni la questione sosta pare essere uno dei talloni d'Achille del sindaco Matteo Ricci e dalla sua giunta con un'Amministrazione impegnata a mediare tra le richieste che vengono dai residenti e dal mondo del turismo- commercio e i solleciti, quanto non addirittura le bocciature, che si levano dalle associazioni più vicini al mondo green.
I precedenti
Basta scorrere l'ultimo anno e mezzo di proposte per rendersene conto. Dal dietrofront sull'area di sosta al parco delle Rimembranze con relativo spostamento del Monumento alla Resistenza, probabilmente il caso più clamoroso come fronte del no, alle ultime proteste per il realizzando parcheggio a Baia Flaminia, fino all'ultima ipotesi di uno spazio riservato alle auto nell'ex area sportiva di Villa Marina che, lanciato dal sindaco a un incontro conviviale con gli operatori balneari, ha subito trovato la bocciatura del consigliere di maggioranza Michele Gambini (consigliere democrat che si era già opposto a Ricci sulla questione della variante urbanistica della Celletta) e degli ambientalisti come il referente locale di Legambiente Enzo Frulla. Insomma, il nodo parcheggi è stato un pomo della discordia de Ricci 1° e promette di dare del filo da torcere anche al nel Ricci 2°.
In via di realizzazione
Il parcheggio di Baia Flaminia è praticamente cosa già fatta. Il Comune ha affidato l'incarico alla fine dello scorso anno: costerà 200mila euro realizzarlo su via Belgrado e conterà 91 stalli. Ma nel frattempo, approfittando del dibattito attorno all'area di Villa Marina, si è riaccesa la discussione, anche via social, contro l'opera e ieri lo stesso primo cittadino, rispondendo ad alcuni malumori, ha ribadito la linea sui due contenitori: «In Baia potremo alleggerire il traffico sotto il San Bartolo ed evitare il taglio di decine di alberi sul Lungofoglia» mentre «per Villa Marina, un'area già cementificata, daremo delle risposte alle esigenze di stalli in zona porto-mare». Ma i fuochi non si spengono, anzi. Ieri è intervenuto Gruppo Zero, che vede Pesaro come una città di «cemento, asfalto, motori». Dopo un incipit sul parcheggio a Villa Marina, «che mina i principi fondanti della città della bicicletta, il gruppo che si occupa di cultura, società, territorio e ambiente, si è concentrato, con un'analisi di numeri e valutazioni tecniche, sulla creazione dell'area con circa 90 stalli per le auto in Baia Flaminia, al posto dell'impianto polivalente, tra le vie Lungofoglia delle Nazioni, via Belgrado e via Negri.
Il ponte ciclo-pedonale
«Recentemente abbiamo appreso che il ponte ciclo-pedonale sul Foglia potrebbe diventare realtà, rendendo accessibili i parcheggi collocati nell'area tra i due porti, con circa 210 stalli. Soluzione che permetterebbe di non consumare verde, utilizzando superfici già pavimentate e scarsamente utilizzate. Opzione che potrebbe essere temporaneamente surrogata attraverso l'attivazione di un servizio navette. Ciò nonostante, il Comune di Pesaro intende realizzare il parcheggio, riconfermando di eccellere nella fretta del fare, anziché perseguire la qualità degli interventi e la buona gestione delle risorse», sottolinea Gruppo Zero, che critica l'assenza di un confronto con la comunità. «Il campo di calcetto misura una superficie di circa 600 metri quadri, mentre l'area interessata dal parcheggio è di circa 2200 metri quadrati, dei quali 1600 metri quadrati sono attualmente a prato. Una lastra di cemento e asfalto, sicuramente inopportuna per uno spazio dove si pratica sport, che raggiungerà il bordo della piscina».
Consumo del suolo
«Non occorre - puntualizza il Gruppo Zero - essere esperti di urbanistica per comprendere quale sia il danno che verrà arrecato dall'opera, sia in termini di consumo di suolo, che in termini di inquinamento prodotto dall'inevitabile incentivazione dell'uso dell'automobile, ci sarà uno spreco gratuito di una delle poche superfici verdi rimaste in Baia Flaminia». L'associazione, in conclusione, invita «l'intera comunità a valutare con attenzione questo caso, affinché le risorse in futuro vengano utilizzate con buonsenso, previo un bilancio costi-benefici capace di individuare le opere più opportune».
Thomas Delbianco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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