PRSARO La riapertura completa delle scuole per lezioni in presenza da lunedì

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Mercoledì 21 Aprile 2021, 05:07
PRSARO La riapertura completa delle scuole per lezioni in presenza da lunedì 26 aprile non sarà solo un problema relativo alla sicurezza sanitaria e all'organizzazione generale ma anche per i trasporti. «Cna Fita di Pesaro e Urbino e delle Marche - afferma il responsabile, Riccardo Battisti - chiede in proposito ad Adriabus di poter affiancare il trasporto pubblico locale con autobus, Ncc e privati in grado di coprire tratte di minor traffico per integrare il servizio sulle tratte a più alta densità di viaggiatori e per istituire nuovi servizi a chiamata per i centri più piccoli e per gestire nuove linee ed orari per la gestione degli ingressi nelle scuole. Una organizzazione razionale del servizio potrebbe scongiurare un sovraffollamento dei mezzi ed un rischio di trasmissione del virus». Cna Fita al riguardo fa alcune considerazioni: «Si viaggia pochissimo. Nei servizi pesaresi di trasporto persone (taxi, noleggio con conducente, bus), le disdette sono arrivate fino al 60% per cento. I servizi di trasporto scolastico sono a mezzo servizio da mesi a causa della chiusura delle scuole. Niente gite didattiche e viaggi d'istruzione che, per le imprese del settore trasporto persone, rappresentavano dal 20 al 40 per cento del fatturato. In difficoltà anche il trasporto merci, con una minore movimentazione dei container del 30 per cento a causa della contrazione dell'import dall'oriente e dell'export verso gli altri Paesi europei. La drammatica contrazione della domanda - afferma Riccardo Battisti responsabile Cna Fita Pesaro e Urbino - ha generato per queste imprese difficoltà nei pagamenti di gasolio, forniture di gomme, assicurazioni, manutenzione e, soprattutto, i contratti di leasing del parco auto». Nel trasporto persone, le imprese pesaresi sono 81 con 482 addetti. Di questi i taxi sono 32 e le autovetture di noleggio con conducente 66. Meno drammatica ma sempre pesante la situazione nel trasporto merci dove il 64,1 per cento delle imprese ha subito le conseguenze dell'epidemia e il 77,8 per cento è pessimista per i prossimi mesi. A prevedere una riduzione dei ricavi superiore al 25 per cento è il 14,5 per cento delle imprese mentre il 20,5 per cento ipotizza un calo tra il 15 e il 20 per cento. L'11,1 per cento pensa a un calo del fatturato inferiore al 5 per cento e per il 13,7 per cento il fatturato rimarrà stabile.
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