PESARO Sconti o no, la situazione dei negozi all'interno dei centri commerciali

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Domenica 17 Gennaio 2021, 05:04
PESARO Sconti o no, la situazione dei negozi all'interno dei centri commerciali è ben diversa rispetto ai negozi in città. E se la questione non si facesse via via più drammatica sarebbe da definirsi surreale. «Viviamo una assurda discriminazione dal 3 novembre scorso - commenta a questo proposito Marcello Ambrogiani della profumeria all'interno della galleria dei fonditori nel centro commerciale Miralfiore- con queste chiusure nei giorni prefestivi e festivi, sia in zona gialla che arancione. Una discriminazione davvero senza senso, visto che nessuno ha stabilito che ci possa essere più contagio nei nostri ambienti, rispetto a quelli di qualsiasi altro negozio in centro. Avere il 40% in meno degli incassi a dicembre non è poco per una attività come la nostra, dove non ci viene riconosciuto nemmeno alcun rimborso. I ristoratori e i bar hanno ragione, ma almeno, prima o poi, qualche ristoro a loro è arrivato, a noi no». Dal 3 novembre ad oggi le regole non sono infatti cambiate e con la partenza del nuovo Dpcm da ieri, i negozi nei centri commerciali rimangono chiusi il sabato e la domenica. «La gente è disorientata, a partire dai colori fino a questo isolamento. Se si andava nei grandi store di elettronica a Natale c'era tantissima gente: perché non adottare da noi lo stesso protocollo? Anche dal lunedì al venerdì non facciamo entrare più persone di quelle che possono farlo. Paura delle file? E quelli che sono comunque in fila per il supermercato?». Forse bastava delegare un monitoraggio più accurato ai comuni e alle regioni: «Esistono tante situazioni differenti che da Roma dovrebbero lasciare gestire agli enti locali preposti che conoscono bene il territorio e possono controllare meglio le varie situazioni. Noi poi siamo profumeria, ma pensi quanto sono penalizzati i negozi di abbigliamento qui in galleria rispetto a quelli in città con le chiusure anche solo del sabato. Sinceramente non ci aspettavamo una perdita così elevata a Natale: i ristori servono a tutti se andiamo avanti così, perché sembra sia molto più facile chiudere tutto, piuttosto che cercare soluzioni più vicine alle esigenze dei tanti territori, tutti così diversi».
el. mar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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