PASSAGGIO SOSPESO PER UNIRE LETTERALMENTE PRIMO E SECONDO PIANO

3 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Giugno 2021, 05:05
LA RIGENERAZIONE
PESARO Una collaborazione allargata quella di Rinasci Pesaro dove la città chiama Parma e Perugia per il recupero e il restauro dello storico complesso edilizio dell'ex Convento San Domenico, giocandosi la carta del bando nazionale Rigenerazione urbana per un plafond di risorse da 20 milioni di euro. Il progetto preliminare architettonico da poco reso pubblico, è stato redatto dall'architetto Guido Canali, professionista di Parma e in collaborazione con il laboratorio di Perugia Unilab dell'ingegnere Emanuela Speranzini.
La chiamata
Quando l'architetto Canali è stato contattato dai tecnici dell'Amministrazione con gli architetti Rossi, Sotte e Cantani, è stato ben felice di rispolverare un vecchio disegno destinato finora a rimanere nel cassetto e commissionato alcuni anni fa dall'allora Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. «Accesso al complesso edilizio con primo e secondo piano collegati da una scala a vista sovrastante commenta l'architetto Canali è così che il piano di recupero renderà vivibile e utilizzabile per la prima volta l'intero complesso edilizio». Accordo con le Università: stop al degrado per questo complesso da anni in gran parte non utilizzato, e che progetto architettonico alla mano, prevede un investimento di oltre 7 milioni di euro con la necessità di un intervento di messa in sicurezza e adeguamento sismico importante oltre a nuove destinazioni d'uso.
L'obiettivo
La mission è recuperare e restaurare il San Domenico e riportarlo alla struttura originaria. Già raggiunto l'accordo con gli Atenei universitari. Si perché, al piano terra, gli spazi interni dell'ex Convento che si affacciano su via Branca, saranno adeguati e destinati ad ospitare i corsi vecchi e nuovi che di qui ai prossimi anni Pesaro attiverà con l'Università Politecnica delle Marche e l'Ateneo di Urbino. Anche la Soprintendenza ai Beni Architettonici delle Marche ha espresso parare favorevole al progetto di fattibilità inserito nel pacchetto di interventi messi a bando. Il nuovo San Domenico ospiterà anche un polo commerciale, servizi, attività culturali, uffici comunali, e un'ala al secondo piano che sarà destinata ad ospitare una parte delle collezioni museali dei Civici. Passaggio sospeso: per unire letteralmente primo e secondo piano affinché l'intero complesso sia aperto alla città e fruibile l'architetto Canali ha pensato a una soluzione sopraelevata. «Il collegamento fra i vari piani in concerto con il pool di progettisti pubblico e privato è stato pensato progettando all'esterno scale e ascensore panoramico, un collegamento ideale a cui si accederà tramite un passaggio sospeso trasparente».
Il polo
La parte di Palazzo San Domenico che dà su via Giordano Bruno una volta ristrutturata, diventerà polo universitario permanente, spostando i corsi che oggi sono attivi a Palazzo Gradari. Il primo piano avrà ampi spazi per gli Atenei di Ancona e Urbino e con la possibilità di una balconata che sarà messo in sicurezza e fruibile. I chiostri: sì al Mercato delle Erbe e alle piccole attività artigiane esistenti ma non più in uno spazio degradato. Via le vecchie coperture metalliche di oggi nell'area del mercato ma con le risorse agganciate si andranno a ridisegnare gli antichi Chiostri originari, reinventando il vecchio porticato andato distrutto. Proprio come in origine, ma con una soluzione architettonica innovativa, un pergolato trasparente a doppia altezza rendendo possibile il collegamento fra i due cortili oggi invece separati.
La flessibilità
Un utilizzo flessibile aperto sì ad attività commerciali ma rispolverando anche in questo caso una vecchia idea del sindaco Ricci, recuperando i cortili alle spalle dell'ingresso principale, come fossero due sale all'aperto per spettacoli e manifestazioni da 180 e 380 posti per il pubblico, e infine al secondo piano la formula di un ristorante, che nel periodo estivo possa fruire dei loggiati esistenti da ristrutturare.
Letizia Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA