Pass base e rincari Per i parrucchieri percorso a ostacoli

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Giovedì 20 Gennaio 2022, 05:05
I CONTROLLI
PESARO Da oggi, 20 gennaio, senza il Green pass base niente pieghe, barbe e cura del viso. Potrà usufruire dei cosiddetti servizi alla persona - parrucchieri, barbieri e centri estetici - solo chi si è sottoposto a vaccinazione, o è risultato negativo a un test molecolare nelle ultime 72 ore o ad un antigenico rapido nelle 48 ore precedenti o infine è guarito da Covid-19 ma da non più di sei mesi. La regola è operativa da diverso tempo per altre categorie ed esercizi e, come in altri settori, quello della bellezza la applica con un po' di mal di pancia. Non tanto perché va a influenzare il rapporto con il cliente - il livello di confidenzialità in questo comparto è speciale - ma sulla decisione di andare o non andare dal parrucchiere, dal barbiere o dall'estetista anche la spesa totale influenza. Questione di costi, il tampone ha il suo prezzo, e pure di tempo, con le farmacie sotto stress in quanto trasformate in una catena di montaggio per sfornare test antigenici.
Regole da applicare
Per Ambra Marconi di Ambra Hair Stylist a Pesaro, in viale XI Febbraio, trasformarsi in un controllore non è piacevole ma la regola va applicata. «Abbiamo spiega - scaricato l'app e dovremo dedicare del tempo alla verifica, il che non mancherà purtroppo di mettere in difficoltà alcuni dei nostri clienti». Sulla gestione del controllo non vede grosse difficoltà. «Il salone è grande e dunque è molto facile fare rispettare le distanze, inoltre il nostro team lavora su appuntamento, pertanto non c'è mai affollamento. Per quello che riguarda la sicurezza sanitaria, da sempre usiamo sistemi all'avanguardia per igienizzare e siamo ligi nell'applicare misure come assicurarsi che il cliente usi grembiuli puliti e non indossi qualcosa già usato, si sieda su poltroncina con copri-sedili usa e getta e dunque non si sieda su una superficie precedentemente occupata». Sul calo della clientela non si pronuncia. «Non so quanti clienti saranno in difficoltà - conclude - ma questa restrizione capita in un momento in cui il comparto ha delle difficoltà». Ricorda che i costi dell'energia sono quasi raddoppiati, il metro cubo di metano è alle stelle e che, dopo il lockdown, c'è stato un cospicuo aumento dei listini prezzi delle migliori ditte professionali per la cura dei capelli. Insomma il debutto del Green pass arriva in un momento delicato per chi si occupa di servizi alla persona. Il problema non esiste secondo Mario Agapanti, barbiere da oltre 50 anni a Cagli. «Senza green pass, qui non si entra». Non teme che il suo rigoroso atteggiamento sia un problema per i clienti. «Molti di loro sono anziani e tutti vaccinati». Confessa però che il suo locale ha perso la sua vecchia anima. «Mi viene da piangere. Mentre mi occupavo di un cliente, due o tre altri aspettavano. Per mezzo secolo è stato un punto d'incontro, un luogo dove ci si soffermava per scambiare quattro chiacchiere, raccontare o sentire raccontare una storia. Adesso, tutto è su appuntamento e c'è sempre quel fastidioso filo di paura».
La cura della persona
Anche Yvan Vanni è un barber professionista. Ha un diploma della scuola professionale di Pesaro e vanta una bella gavetta da apprendista. Poi cinque anni fa apre la sua barberia dallo stile vintage a Lunano, Kervan Barber shop, dove ha scelto di lavorare da solo. Il che la dice lunga sull'atmosfera che cerca di creare e, dalla bella clientela che lo frequenta, sembra che ci sia riuscito. «Come lo ha dimostrato la prima quarantena precisa - siamo importanti e mi dispiace per chi non potrà entrare perché non vuole munirsi di Green pass». Ricorda che il suo servizio non fa parte degli essenziali ma fondamentalmente lo è. «La cura della persona fa bene anche dal punto di vista psicologico». Proprio perché giovane, ha solo 25 anni, è consapevole che il green pass applicato a tutto rischia di creare delle divisioni che, nel tempo, non è sicuro saranno del tutto dimenticate. Il calo di clientela, per Aurelio Cerioni, uno dei fratelli del gruppo I Cerioni parrucchieri che hanno saloni a Fano e Fermignano, riguarderà principalmente le fasce più giovani.
I timori
«Per un adolescente, il look è portante - osserva - ma investire in un tampone è un costo che andrà a sommarsi al taglio di tendenza, alla piega, al colore. Non so se tutti saranno disponibili. La misura conclude aiuterà ad uscire dalla pandemia ma per il nostro comparto il rischio è che crescano l'abusivismo e il lavoro in nero».
Véronique Angeletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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