«Non vi lasceremo soli ma facciamo squadra»

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Giovedì 19 Luglio 2018, 05:04
IL CASO
PESARO Regione e Comuni, Pesaro e Tavullia in primis, si fanno portavoce delle richieste di imprese agricole e delle realtà produttive colpite duramente dall'eccezionale grandinata, per sostenerle nell'iter di richiesta danni per calamità naturale e stato di emergenza. Per questo e per rendersi conto degli effetti devastanti della grandinata, il consigliere regionale Andrea Biancani ha organizzato ieri pomeriggio un sopralluogo a Pesaro e Tavullia per visitare aziende agricole, imprese industriali e artigianali, che hanno subito la scarica di acqua e ghiaccio, come proiettili, sulle coperture delle proprie strutture e dei capannoni.
Effetti devastanti
Presenti anche i tecnici Maurizio Sebastianelli per la Protezione Civile, Sanzio Santi del Servizio agricoltura e il dirigente regionale per le Attività produttive Pietro Talarico, oltre all'assessore comunale Luca Bartolucci e al sindaco di Tavullia Francesca Paolucci. Il gruppo ha fatto visita ad alcune aziende gravemente danneggiate: il vivaio Pascucci, le imprese agricole Baronciani e Signoretti, l'Ifi arredi bar di Gianfranco Tonti. Aziende campione, prese a simbolo di tutte le imprese danneggiate da Tavullia a Villa Fastiggi passando per Selva Grossa.
Muoversi subito
Biancani e Bartolucci hanno voluto muoversi subito per «dare un segnale tangibile della nostra vicinanza come enti locali alle nostre realtà produttive danneggiate». Non lasceranno soli gli imprenditori danneggiati e li accompagneranno nel loro cammino per inoltrare richiesta danni e ottenere risarcimenti. Anche se non sarà facile. Ieri i tecnici hanno spiegato le procedure: due le opzioni che Regione e Comuni intendono perseguire. Si chiede la massima collaborazione a tutte le imprese colpite perché «si faccia squadra», grazie anche al supporto delle associazioni di categoria affinché ogni segnalazione sia corredata da documentazione scritta e fotografica ed eventuale perizia tecnica. «L'ente regionale in concerto con la Protezione Civile spiega Biancani sta valutando se chiedere lo stato di calamità per le imprese agricole e per i danni pesanti alle colture, mentre lo stato di emergenza potrebbe essere attivato per i danni a imprese e privati, anche se un percorso non esclude l'altro. Va precisato che le procedure da seguire sono nel frattempo cambiate e diverse fra loro. Per esempio per lo stato di calamità in agricoltura, dovranno essere i singoli imprenditori a inviare richiesta alla Regione con una e-mail in posta certificata Pec. Per tutti, l'indirizzo è regione.marcheinnovazioneagricoltura@emarche.it ».
Cosa fare
Per far scattare lo stato di calamità naturale, ricorda il responsabile Santi, è richiesto che il danno subito dalle produzioni agricole e dalle strutture sia superiore al 30 per cento. Per questo l'appello è attivarsi attraverso le assicurazioni o le associazioni rappresentative degli agricoltori per inviare poi tutto il materiale al Servizio agricoltura regionale. Doppio binario: diverse sono invece quelle procedure per le attività industriali, artigianali e per i privati. In questo caso restano attivi gli indirizzi e-mail dei Comuni interessati. La segnalazione per richiesta danni dovrà essere inviata al Comune di appartenenza e agli indirizzi l.bartolucci@comune.pesaro.pu.it e baffoni@comuneditavullia.it. Un percoso in salita (per il rogo del San Bartolo, per citare un esempio recente, non è stato alla fine riconosciuto lo stato d'emergenza) ma ci si proverà comunque. «Nei prossimi giorni l'Ente regionale sottolineano Biancani e il dirigente Talarico valuterà se istituire una piattaforma unica per le imprese, dove raccogliere tutte le richieste che pervengono dai Comuni. L'intenzione è predisporre una serie di moduli da inviare dove raccogliere attività per attività dati, documentazione, eventuali perizie tecniche con danni subiti. Moduli, che verranno poi fatti girare e pubblicizzati nei prossimi giorni».
I moduli
«Al Comune di Pesaro - commenta Bartolucci - sono già arrivate quasi 1000 mail. Circa l'80 per cento, arriva da privati per danni alla carrozzeria della auto, ma poi ci sono anche danni alle coperture di capannoni e abitazioni private soprattutto per vetrate, velux e in alcuni casi pannelli fotovoltaici. C'è poi il problema dell'eternit che ha ceduto sotto il peso delle vetrate bombardate dalla grandine e che dovrà essere smaltita». Il Comune vaglierà l'eventualità di impiegare risorse comunali o di offrire agevolazioni come quella di abbassare le tasse comunali.
Letizia Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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