«Lo sfogo choc contro i no vax grido di dolore di un medico che chiede di essere ascoltato»

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Venerdì 3 Dicembre 2021, 05:05
LE REAZIONI
PESARO Un diluvio di reazioni, commenti, prese di posizione. E non poteva essere altrimenti. Il post del primario del Pronto soccorso di Marche Nord, Umberto Gnudi contro i no vax è stato il tema del giorno: «No vax, vi curerò al meglio che posso, ma senza parlarvi. E sappiate che vi disprezzo». Parole forti, poi limate in un secondo post nella forma ma non nella sostanza: «Non posso provare empatia per un atteggiamento distruttivo ed egoista quale è il rifiuto ideologico del vaccino. Come medico, curo con la scienza; come uomo, guarisco assieme al paziente». Tanti i commenti, da inondare i social (giusto per avere un idea soltanto il post iniziale, ieri sera, a distanza di 24 ore dallo sfogo, sfiorava le 300 condivisioni) perchè non c'è argomento allo stato attuale più divisivo. A livello istituzionale piena condivisione del messaggio, al di là della durezza della forma. Ne è convinto il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, che riflette anche su quell'uno su cinque di non vaccinati sul territorio.
Uno su cinque
«Il 20% è il numero che quantifica delle parole sicuramente molto forti conferma il primo cittadino - ma che danno il senso della frustrazione di chi, da due anni, combatte come medico in prima linea questo virus in una situazione di un Pronto soccorso in perenne situazione di stress. Situazione ormai ingestibile per i medici e gli infermieri e deve essere un richiamo severo a tutti coloro che non si sono ancora vaccinati. Perché se non aumentiamo la vaccinazione rischiamo di rivedere gli ospedali intasati e crescere il numero dei morti. Chi non è vaccinato incalza rischia di più, ragione per cui questo post mi sembra da parte del dottor Gnudi, un grido di dolore di un medico eccellente, disponibile, con un alto senso civico. Spero che serva a far capire a chi si ostina a non vaccinarsi quello che stanno rischiando e che rischiano di provocare al sistema sanitario pubblico». Sul fronte sanitario interviene come Ordine professionale infermieri, la presidente Laura Biagiotti: «La pandemia sottolinea - è stata affrontata con abnegazione dal personale sanitario perché è il suo mestiere e, sin da subito, noi abbiamo dato assistenza sanitaria, psicologica e sociale. Ma se è vero che siamo sanitari, in questo caso infermieri, e abbiamo scelto di curare, è altrettanto vero che viviamo con dei ritmi pieni di tensione e siamo sempre delle persone. L'obbligo di vaccino ricorda - è stato imposto per tutelare chi opera in sanità e chi accede ai servizi sanitari. Pertanto, chi si rivolge alle nostre cure deve avere la medesima attenzione che noi rivolgiamo a loro». «E' un segnale forte di esasperazione osserva Vania Sciumbata della Cgil Funzione pubblica Sanità da parte di operatori stanchi che lavorano in un reparto, il Pronto soccorso, che deve dare delle risposte a tutti i bisogni di salute che non trovano risposte sul territorio».
Contestualizzare
Per la sindacalista, la riflessione va contestualizzata «in un reparto spiega - dove gli operatori sono allo stremo, fanno turni massacranti, hanno le ferie bloccate e sono consapevoli che il personale a supporto dei 40 posti in più di terapia intensiva per i malati Covid a Marche Nord saranno tolti ai malati non Covid». Anche per Alessandro Contadini della Funzione pubblica Cisl Sanità, la chiave di lettura dell'intervento di Gnudi è «l'emozione e la continua riorganizzazione dell'azienda ospedaliera Marche Nord». Ricorda il dimezzamento dei posti letto, la dotazione di altri 68 posti letto per l'apertura di reparti Covid di rianimazione e di subintensive che toglierà personale agli altri reparti. Sottolinea che da parte dell'azienda Marche Nord, si utilizza il blocco delle ferie per assicurare la continuità assistenziale e non c'è rotazione del personale. «E' questa gestione del personale che motiva l'intervento di Gnudi, non l'intento di condannare i non vaccinati. Perché insiste - solo con un dialogo costruttivo, si può affrontare la discussione con chi, per libera scelta, decide di non vaccinarsi». La scelta di una persona su cinque nella città di Pesaro. Si esprime invece a titolo personale Paolo Maria Battistini, il presidente dell'Ordine dei medici di Pesaro. Spiega che sono arrivate già nella giornata di ieri alcune segnalazioni in merito ai toni forti del post, segnalazioni che chiedono all'Ordine di esprimersi l'Ordine dal punto di visto deontologico, questione che sarà affrontata nei prossimi consigli.
Condivisione
Ma ciò non impedisce a Battistini di affermare che condivide lo sfogo del primario: «Abbiamo troppe persone non vaccinate che arrivano al pronto soccorso e tolgono aiuto a chi non è malato Covid e deve essere aiutato». Il post lo legge come «uno strumento provocatorio che cerca di spingere la gente a vaccinarsi». Una lettura che, alla faccia del politically correct, mette sul piatto della bilancia a favore di Gnudi, il detto «a mali estremi, estremi rimedi».
Véronique Angeletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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