LE GITE DI FAMIGLIA INSIEME AI FIGLI ERANO L'ALIBI DELLA COPPIA DI CORRIERI

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Domenica 24 Gennaio 2021, 05:04
L'OPERAZIONE
PESARO Un traffico internazionale di droga che parte dalla Colombia, passa per il Belgio e finisce nella costa adriatica tra Fano, Pesaro e la Romagna. Ben 14 chili di cocaina sequestrata - un sequestro da record - in un garage a Fano, due gli arresti: una coppia di albanesi che simulava viaggi familiari con i due figli minori, ma in realtà trasportava droga. L'auto era dotata di un vano sotto il cruscotto del passeggero con un sistema di apertura elettronica per contenere la cocaina.
La ricostruzione
Stupefacente destinato a finire nelle mani di grossisti e poi essere trasferito non solo a Pesaro e in Romagna, ma anche nella capitale e a Milano insieme alle principali piazze della Lombardia. A mettere a segno il colpo i Carabinieri dei Comandi Provinciali di Pesaro e Rimini, alla presenza di personale della Polizia Giudiziaria Federale Belga. L'attività, coordinata in Italia dalla Direzione Distrettuale Antimafia delle Procure di Ancona e Bologna, ha visto l'emissione di un Mae, mandato di cattura internazionale, da parte dell'Autorità Giudiziaria Belga, titolare dell'inchiesta, che lo scorso dicembre ha visto la polizia giudiziaria federale di Halle-Vilvorde (nord-est di Bruxelles) smantellare una rete di trafficanti di cocaina con base a Grimbergen.
Si parte da un delitto
Nell'occasione, a seguito di un omicidio tra albanesi commesso per una partita di droga scomparsa, erano state eseguite numerose perquisizioni tra Anversa, Bruxelles e nella circoscrizione giudiziaria di Halle-Vilvorde, che avevano portato all'arresto di 11 persone, 9 uomini e due donne e al sequestro di 20 kg di cocaina, denaro contante e veicoli. Altri soggetti, tra cui la coppia arrestata ieri, si erano invece resi irreperibili sul territorio belga e nei loro confronti era stato spiccato un mandato di cattura a livello europeo. Le indagini hanno portato i militari a stringere il cerchio sulla coppia, residente a Riccione. Lei disoccupata, lui operaio. In particolare, mentre i Carabinieri di Rimini hanno notificato un Mandato di Arresto Europeo nei confronti dei due albanesi, i militari di Pesaro hanno contemporaneamente effettuato una perquisizione nell'abitazione dei genitori di uno degli arrestati, residenti a Fano, ultra 80enni e che i carabinieri al momento ritengono estranei e ignari della partita di droga. Sotto il cruscotto dell'auto in garage, nel lato passeggeri, nascosto dalla moquette dell'auto un vano in alluminio che conteneva la cocaina. Tutto realizzato in maniera professionale, con tanto di apertura elettronica. All'interno i 14 chili e rotti di cocaina, un vero record per la piazza pesarese sul fronte dei sequestri di stupefacenti.
La sorpresa
Le indagini hanno consentito di ricostruire come l'organizzazione trasportava droga approvvigionata dalla Colombia. Almeno sei i viaggi documentati dall'organo di polizia belga, intrapresi sempre sulle medesime rotte di distribuzione: dopo lo sbarco al porto di Anversa, infatti, lo stupefacente veniva distribuito nelle principali piazze di spaccio del Belgio ai referenti della mala albanese, per proseguire successivamente fino al territorio italiano dove veniva recapitato tra la Lombardia, il Pesarese, la Romagna e ancora fino alla Capitale. Proprio alla guida di uno di questi veicoli si sarebbe posto M.E., il cittadino albanese che in compagnia della propria compagna T.A. e dei figli minori, simulando viaggi di famiglia, avrebbe effettuato numerosi trasposti dello stupefacente nelle località già dette. La cocaina sarebbe arrivata in Italia nel mese di dicembre ed è stata ritrovata anche grazie al supporto assicurato dalle unità cinofile dell'Arma. Tra questi il cane One, un pastore belga, dal fiuto infallibile. I due arrestati sono stati accompagnati presso la Case Circondariali di Rimini e Forlì, dove rimarranno a disposizione dell'Autorità Giudiziaria in attesa delle procedure di estradizione.
Si va avanti
Le indagini sono in corso per capire a chi fosse destinata la droga, ma si presume a una serie di grossisti pronti a spacciarla in tutta Italia e non solo. Non risulterebbero collegamenti tra la mafia albanese e le criminalità organizzate italiane. Ma i carabinieri parlano di un'organizzazione albanese di alto livello, visto il coinvolgimento di più stati.
Luigi Benelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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