LA PREVENZIONE
PESARO Tampone rapido in farmacia, la partenza è rimandata

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Martedì 23 Febbraio 2021, 05:04
LA PREVENZIONE
PESARO Tampone rapido in farmacia, la partenza è rimandata a domani. Problemi tecnici ieri con la piattaforma regionale per il caricamento dati e la comunicazione all'Asur. Ma intanto ci si prenota e il numero è discreto. «Una decisione quella di prorogare di 48 ore l'avvio dei test commenta Luca Pieri, presidente Aspes-Assofarm dettata da alcune criticità sulla piattaforma regionale, ma in fase di risoluzione. Se il sistema non è ancora pienamente funzionante, le prime prenotazioni al numero attivo nelle dieci farmacie comunali, sono già iniziate e procedono con un buon ritmo. Superate nella mattinata di ieri le 50 richieste spalmate nelle sedi cittadine».
Varie fasi
«Ormai il solo test sierologico, che rileva gli anticorpi del virus osserva Stefano Golinelli, presidente Federfarma Pesaro - non viene quasi più richiesto e l'attenzione si è spostata sull'esecuzione del tampone rapido. Ci sono però aspetti che il cittadino deve conoscere, ad iniziare dall'eventuale riscontro della positività al test eseguito in farmacia e nella fase successiva al termine della quarantena fiduciaria». Per le farmacie private associate a Federfarma, anticipa Golinelli, titolare anche della farmacia Antonioli, si stima l'adesione di una cinquantina di farmacie in provincia almeno nella prima fase di avvio. «Per chi ha spazi idonei soprattutto per le farmacie fuori dal centro storico precisa c'è la possibilità di organizzare il servizio, a partire dalla bella stagione, installando anche dei gazebo removibili esterni. Per le farmacie private le prenotazioni sono partite dalle 14 di ieri, e già con diverse decine di chiamate e adesioni da una farmacia all'altra». I quesiti: fra le domande poste ai farmacisti, diversi quesiti riguardano l'esecuzione materiale del test e l'immediata comunicazione dell' esito. «Va precisato prosegue Golinelli che nel caso venga richiesto un test rapido di verifica per la fine quarantena e il rientro al lavoro, il soggetto dovrà rivolgersi in questo caso a un laboratorio di analisi privato per produrre la certi. Il farmacista infatti può solo assistere o aiutare il cittadino nell'autotest rapido, comunicarne l'esito e in caso di positività allertare il Dipartimento di Prevenzione, ma non rilascia alcun tipo di certificazione».
I dubbi
Non ha ancora deciso se e da quando partire con il servizio ulteriore il dottor Antonio Astuti della farmacia Ruggeri di Corso XI Settembre. «A preoccuparci di più è l'aspetto logistico e organizzativo. Se prenotazioni e numeri sono andati molto bene per il test sierologico, l'esecuzione di un tampone, seppure rapido è un'altra cosa. Si parla nello specifico di un autotest, dove il cittadino deve introdurre il bastoncino del test nella narice ma è evidente che serve l'aiuto concreto del farmacista per un'esecuzione più sicura e precisa, per questo anche il personale è opportuno sia ben formato. Poi, per chi come noi ha spazi più piccoli, è chiaro che dovrà spalmare bene nell'arco della settimana le prenotazioni per non creare assembramenti». Chi sicuramente sceglierà di non aderire è il dottor Lorenzo Albini della farmacia di via San Francesco. «A frenarci commenta - è proprio il problema degli spazi. Non abbiamo per ora la possibilità di ricavare un'altra stanza come quella già utilizzata ora per i test sierologici, ma comunque piccola».
Le valutazioni
Fra chi aderirà c'è invece la farmacia Rossini, come anticipa l'ex presidente dell'Ordine farmacisti, Romeo Salvi e la farmacia privata di Giovanni Pierini, attuale presidente dell'Ordine. «A livello provinciale comunque l'adesione dovrebbe essere soddisfacente, ma tutto compatibilmente alle caratteristiche di ogni singola farmacia».
Letizia Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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