LA POLEMICA
PESARO «I criteri di distribuzione dei buoni alimentari vanno

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Venerdì 3 Aprile 2020, 05:04
LA POLEMICA
PESARO «I criteri di distribuzione dei buoni alimentari vanno cambiati. Quello approvato è un provvedimento che rischia di penalizzare le famiglie, specialmente le più numerose, e avvantaggiare gli irregolari. Abbiamo inviato un documento alla giunta con diversi suggerimenti per chiedere cambiamenti a favore delle famiglie escluse dai criteri approvati».
Le critiche
I consiglieri di quartiere di Ascoltiamo Pesaro, assieme ai consiglieri comunali di Lega, Prima c'è Pesaro-Fdi e Forza Italia, hanno prodotto un lungo documento che hanno inviato agli assessori Riccardo Pozzi e Sara Mengucci, contenente osservazioni sul recente provvedimento con cui il Comune di Pesaro ha disposto la distribuzione di 25.000 buoni spesa per un valore di oltre 500mila euro. Il centrodestra rileva sostanzialmente che l'accesso ai buoni privilegia i singoli a discapito delle famiglie.
Le critiche
«I nuclei familiari, specie i più numerosi, vengono discriminati per vari motivi. In primo luogo l'avviso al pubblico attribuisce a una persona che viva da sola buoni per un valore di 140 euro, mentre una famiglia di 5 persone, ad esempio, percepisce buoni per un valore complessivo pari ad 320 euro, ossia 64 euro a persona. Non si comprende perché ci possa essere una tale differenza. Un secondo elemento di discriminazione è quello legato alla soglia di sbarramento per l'accesso ai buoni. Viene, infatti, stabilito dal Comune di Pesaro, che i buoni risultino non dovuti qualora il soggetto o il nucleo familiare percepisca già forme di sostegno del reddito varie (cassa integrazione, reddito di cittadinanza o altro) per un valore pari o superiore a 600 euro. E anche qui non si distingue tra persona singola e la famiglia, ma la differenza è ben visibile: 600 euro possono essere sufficienti per un mese per una persona sola, ma molto meno per una famiglia di 4 o 5 persone. Andrebbero stabilite soglie progressive in base alla composizione dei nuclei familiari».
Le incongruenze
Il centrodestra rileva inoltre che «l'avviso al pubblico emanato dal Comune commentano i consiglieri è molto più restrittivo rispetto alle indicazioni della giunta. In entrambi i provvedimenti, infatti, la platea degli aventi diritto ai buoni era assai più ampia: era previsto che i buoni potessero essere distribuiti a tutte le persone in stato di bisogno, dove la perdita del posto di lavoro o la totale assenza di reddito erano solo criteri preferenziali. Tali criteri, da meri titoli preferenziali, sono diventati vere e proprie condizioni per ottenere i buoni, nel passaggio tra la giunta e gli uffici amministrativi del Comune andando a limitare moltissimo la platea dei beneficiari. Il rischio di questa scelta è che si vadano a privilegiare gli irregolari e i lavoratori in nero.
La comunicazione
«Non solo, il modulo di autocertificazione predisposto è da migliorare, in quanto non prevede la possibilità di indicare la concreta situazione in cui il soggetto si trovi, ma impone la dichiarazione di una compresenza di situazioni difficili da riscontrare».
Thomas Delbianco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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