LA CAMPAGNA
PESARO Nuove sedi per le vaccinazioni di massa, cercansi. «Così

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Venerdì 5 Marzo 2021, 05:04
LA CAMPAGNA
PESARO Nuove sedi per le vaccinazioni di massa, cercansi. «Così non va. Chiediamo alla Regione di cambiare subito il piano di vaccinazione». Questo è l'appello dei sindaci dell'Unione dei Comuni Pian del Bruscolo (Pesaro, Gabicce, Gradara, Mombaroccio, Pesaro, Tavullia e Vallefoglia), concordi nel sostenere che il piano, così come impostato, non funziona. «Siamo molto preoccupati, chiediamo urgentemente alla Regione e all'assessore Saltamartini l'individuazione di ulteriori punti di accesso. Almeno quattro sottolinea il sindaco Matteo Ricci - due su Pesaro, uno su Vallefoglia e uno su Gradara. Abbiamo già visto in questi giorni che se ci sono problemi, il sistema non funziona. Speriamo che la Regione ci ascolti, altrimenti si rischia di rallentare. Stiamo facendo del nostro meglio per favorire l'operazione, ma siamo molto preoccupati ci vuole maggiore programmazione».
No agli spostamenti
Tra le strutture individuate, da aggiungersi al Monaldi di Pesaro, la Casa della salute e il PalaVitri a Montecchio e il Bcc Palas di Gradara: tutto per un bacino di oltre 150mila abitanti. Una richiesta già sollevata dal sindaco di Vallefoglia Ucchielli per evitare eccessivi spostamenti e arrivata dopo il caos di martedì scorso al centro sociale Monaldi, sede unica vaccinale per i Comuni dell'Unione pesarese. Oggi i coordinatori del Dipartimento di Prevenzione di Area Vasta 1, Elisabetta Esposto ed Eugenio Carlotti, torneranno al Monaldi per rendersi conto delle problematiche organizzative e di afflusso fra over 80 e personale scolastico da vaccinare. Quanto alla seconda sede su Pesaro al vaglio ex capannoni industriali in via Toscana e zone limitrofe, spazi a Campanara o spazi della caserma Del Monte. «Noi faremo la nostra parte per la città rilancia Ricci siamo partiti prima accogliendo le proposte di altri centri anziani, che hanno manifestato disponibilità oltre all'associazione socioculturale Ancescao del Monaldi.
Sopralluoghi continui
In sinergia con Confindustria abbiamo verificati alcuni siti, che devono essere però adattati. Ci si è resi conto che il Monaldi è troppo piccolo per sopportare i numeri in aumento della popolazione da vaccinare. Le opzioni del resto ci sono. Lo stesso Comune con i propri tecnici ha già visionato con l'Area Vasta 1 due capannoni, ad oggi però non è dato sapere che cosa fare, o meglio, per un verso o per l'altro, in una delle strutture ci sono aspetti non idonei secondo i sanitari, e in entrambe non tutto è a posto. Comprendo tutto, ma per una campagna vaccinale di questo tipo, serve maggiore programmazione. Alla prova dei fatti si è visto che riuscire a vaccinare oltre 10 mila over 80 in unico punto come il Monaldi non è possibile se a questo si aggiungono poi i numeri anche del personale scolastico». Per indirizzare la scelta serve il rispetto di alcune condizioni imprescindibili. Primo punto: osservano i sanitari del Dipartimento di Prevenzione, la campagna vaccinale di massa non può essere fatta in una fabbrica o in complesso ex produttivo. Non tutte le strutture finora individuate e verificate hanno infatti le giuste pannellature e caratteristiche, soprattutto pensando a una campagna ancora lunga. In secondo luogo, il sito dovrà essere sostitutivo al Monaldi per problemi di personale sanitario regionale tuttora carente. Terzo punto, dopo quanto accaduto al centro sociale di Celletta pochi giorni fa, riguarda la capienza.
Da 400 a 700 persone
Il Centro Monaldi, come osserva anche la Protezione civile, è tarato per contenere 400 persone, ma con numeri più alti che martedì scorso hanno raggiunto anche 700 utenti in attesa va inevitabilmente in tilt per questione di spazio e logistica. All'incontro oltre a Matteo Ricci e Palmiro Ucchielli, presenti i sindaci Francesca Paolucci (Tavullia), Domenico Pascuzzi (Gabicce), Filippo Gasperi (Gradara), Emanuele Petrucci (Mombaroccio), il vice sindaco di Pesaro Daniele Vimini, il vice presidente dell'Unione Mirko Baronciani e gli assessori dell'Unione Heidi Morotti e Aroldo Tagliabracci.
Letizia Francesconi
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