L'ALTRA CAMPANA
PESARO Altro che sentenza esemplare: conoscendo le modalità

2 Minuti di Lettura
Domenica 12 Novembre 2017, 05:00
L'ALTRA CAMPANA
PESARO Altro che sentenza esemplare: conoscendo le modalità della giustizia italiana la condanna inferta al capo del branco di Rimini è assolutamente inadeguata. Questo è quanto sostengono Elisabetta Aldrovandi, presidente dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime e Angelo Bertoglio suo coordinatore.
«Sedici anni di condanna per dodici capi di imputazione, tra cui uno stupro, lesioni gravi, e una rapina aggravata, possono sembrare tanti. E invece no, non lo sono. Perché in Italia un anno di carcere dura nove mesi, e quindi al momento stesso della lettura della sentenza Butungu già sapeva che quei sedici anni saranno ridotti di un terzo. Sedici anni ottenuti grazie al rito abbreviato, un rito alternativo che se richiesto deve essere concesso, e che comporta lo sconto automatico di un terzo della pena. E se Butungu si comporterà bene, tra nove o dieci anni sarà fuori dal carcere, e la sua vita riprenderà come se mai nulla fosse successo».
Una considerazione in linea generale corretta anche se l'espulsione imposta dal collegio giudicante riporterà Guerlin Butungu in quel Congo devastato dal quale era fuggito. E sarà questa la vera condanna. Resta l'orrore per quanto subito dalle vittime e la difficoltà di poter immaginare una qualche forma di risarcimento.
« Mentre le vittime - aggiungono Aldrovandi e Bertoglio - , distrutte nel corpo e nell'anima dalla violenze subite, difficilmente potranno mai riprendersi dal dolore dello stupro e delle aggressioni, e dalla ferita di una Giustizia insufficiente, inadeguata, incapace di tutelare chi è condannato all'ergastolo dalla sofferenza».
Torna così di stretta attualità la configurazione delcdiritto al rito alternativo, nel caso specifico quello abbreviato. « Il rito abbreviato - concludono presidente e coordinatore dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime - deve essere modificato, non si può permettere che chi commette delitti così gravi contro la persona possa accedervi senza che il pubblico ministero possa in alcun modo opporvisi. Serve una riforma di questa legge, auspichiamo che la proposta modificativa a forma dell'onorevole Molteni e in votazione il 28 e 29 novembre alla Camera possa finalmente applicare dei correttivi stringenti all'accesso a questo rito, anzitutto per chi si macchia di reati punibili con l'ergastolo».
si.si.
© RIPRODUZIONE RISERVATA