Il pass? Un last minute «Ci aiuta a tamponare non risolve la stagione»

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Giovedì 6 Maggio 2021, 05:04
IL FOCUS
PESARO Dalla seconda metà di maggio arriva il Green pass nazionale. Permetterà alle persone che vengono dall'estero di muoversi in Italia un mese prima del Pass europeo previsto per la seconda metà di giugno. Un vantaggio studiato dal Governo per il rilancio della stagione turistica ma che non risolve i problemi che hanno e devono affrontare i professionisti del turismo organizzato come i cosiddetti Tour Operatori Incoming, quelli specializzati nella destinazione Marche, che propongono formule di vacanza incluso mezzi, alloggi e servizi. «Un periodo da dimenticare» afferma Federico Scaramucci, il titolare di Urbino Incoming e presidente di Inside Marche Live. L'associazione rappresenta 25 tour operator specializzati nelle Marche di cui 8 hanno sede nel Pesarese. Conferma che ogni società ha perso 90% del reddito a cavallo tra il 2020 e il 2021.
Perdite del 90%
«Abbiamo tutti seminato molto ma, ogni volta, al momento di perfezionare gli accordi e le vendite, la pandemia ci ha paralizzato». Il che ha un suo impatto sull'economia regionale. La cinquantina di operatori registrati nelle Marche mobilitano insieme ogni anno oltre un milione di presenze sulle 10 milioni di presenze totali e generano volumi d'affari per 70 milioni di euro. Il che fa mancare all'appello solo nella Provincia Bella, considerando che nel pesarese sono 14 le società protagoniste, gran parte dei circa 20 milioni di euro che, di solito, realizzano. «Perché- ricorda - tutti i valori aggiunti della vacanza rimangono nel territorio dove il Tour Operator Incoming opera». «Abbiamo lavorato a più non posso ribadisce anche lui Amerigo Varotti, il direttore della Confcommercio Marche Nord, fondatore ed amministratore di Riviera Incoming ma niente incassi». Un tour operator specializzato nell'organizzazione di eventi come concorsi, gare, campionati, tornei, che ha fuso ambiente, storia ed arte negli Itinerari della Bellezza e puntato sulla destagionalizzazione creando delle opportunità di lavoro per gli alberghi, i ristoranti, i fornitori di servizi e portato visitatori a musei e mostre.
Il coprifuoco
«La pandemia ha azzerato tutto ricorda anche le gite scolastiche e i progetti sull'alternanza scuola-lavoro». Il pass ? «Risolve poco. Abbiamo perso la clientela estera. Noi lavoriamo con canadesi, russi, svizzeri che non sono riusciti a programmare come al solito la vacanza. E anche se oggi, vogliamo attivare i nostri contatti, come proporre pacchetti con il rientro in albergo alle 22 per colpa del coprifuoco». Il maggio dell'incertezza lo chiama Renzo Fazi, incoming manager del Tour Operator Break in Italy con sede a Pesaro. «L'incertezza questa prima settimana è peggio di quello che vivevamo nello stesso periodo l'anno scorso. L'unica variante positiva è il piano vaccinale ma il fatto che si è addirittura fissato fino al 31 luglio, la possibilità che si debba rientrare alle 22 in camera è controproducente». Per quanto riguarda gli aiuti, conferma: «Ci sono stati degli interventi statali e regionali ma non sufficienti a permetterci di mantenere un'attività sostanzialmente ferma da più di un anno. I Tour Operator Incoming lavorano su programmazione che sono tutte saltate nel 2020 e che continuano ad essere cancellate nel 2021 sia nel mercato Italia su Italia che nel Estero su Italia».
I dipendenti
Poi, sono preoccupati per i dipendenti. «Nel nostro settore, le risorse umane sono altamente specializzate precisa Adolfo Ciuccoli di TuQuiTour, Tour Operator Incoming con sede a Fano e fondatore di Inside Marche Live - ma anche perché sono state formate, cucite su misura sulle ambizioni e gli obiettivi delle loro organizzazione. Perderli è peggio del danno economico».
Véronique Angeletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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