Il gioco d'azzardo cresce nel buco nero della Rete

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Venerdì 21 Settembre 2018, 05:04
L'ALLARME
PESARO Nuove tecnologie e dipendenza dal gioco d'azzardo. I pesaresi in genere giocano di più rispetto alla media nazionale e l'11% lo ha fatto negli ultimi tre mesi, preferendo soprattutto slot ma anche gratta e vinci, e sempre più le scommesse on line. Sono invece il 7 % i pesaresi che soffrono di dipendenza e si sono rivolti al servizio sanitario Asur per le dipendenze patologiche .
La malattia da gioco, dalle video lotery e video poker, ora si allarga anche alla rete e al gioco on line, che coinvolge soprattutto minori e giovani . Per informare e prevenire i rischi da gioco, in campo ci sono Asur, Ambito sociale territoriale, Comune di Pesaro, e le cooperative locali Irs Aurora, Labirinto e Crescere. Su azzardo e giochi on line, saranno attivati per questo due nuovi percorsi informativi e formativi aperti alle scuole e agli adolescenti, per educare su rischi e problematiche connesse al gioco, in ogni sua forma, spingendo anche sulle famiglie affinché prendano coscienza del fenomeno e dei comportamenti più a rischio per i loro figli. Che anche a Pesaro esista un problema di dipendenza da gioco è cosa nota. A dirlo sono Giampiero Ricino, titolare del servizio Dipendenze Patologiche in Area Vasta e la dirigente, Giovanna Diotallevi.
L'analisi
«C'è un'indagine realizzata di recente sul territorio - evidenzia Giampiero Ricino, sociologo secondo cui l'11% dei pesaresi (pari a più di 40mila persone ndr) gioca o ha giocato negli ultimi 3 mesi . Al primo posto troviamo i gratta e vinci, come modalità di gioco più scelta dall'80% degli intervistati. Sono invece il 7% quei pesaresi che sono malati patologici da gioco, e che attualmente sono seguiti dal nostro servizio Asur, per le dipendenze. Parliamo di 103 soggetti presi in carico e di questi il numero più alto lo riscontriamo nel comune di Pesaro, con 55 pazienti. A seguire Fano (21 pazienti pari al 20,4% della popolazione), Urbino (17 - 16,5%) e Fossombrone (10- 9,7%). Rispetto al 2017 già nel corso dei primi 8 mesi del 2018, gli accessi al nostro servizio sono in crescita». Se a Pesaro da un recente studio, risulta che in media si spendono 248 milioni all'anno con una media pro capite di 697 a preoccupare Asur è ora il fenomeno del gioco in rete, che dilaga fra adolescenti e giovani, meno controllato e controllabile. «Ai nostri sportelli Asur spiega la dirigente del servizio, Giovanna Diotallevi si stanno rivolgendo sempre più famiglie con figli minori che ci chiedono non solo aiuto, ma anche semplicemente un consiglio».
Il web
«La domanda - prosegue Diotallevi - dei genitori è sempre la stessa: cosa dobbiamo fare? Può capitare che anche lo stesso genitore, pur utilizzando i social, non abbia consapevolezza dei rischi potenziali ai quali i ragazzi possono incorrere, semplicemente anche scaricando un'applicazione per smartphone, dove si giocano soldi, oppure più semplicemente navigando in rete. Ciò che manca è una consapevolezza del rischio generalizzata, dalle famiglie alla scuola. Il gioco d'azzardo on line infatti sfugge alle leggi restrittive vigenti e alla protezione dei minori». In questo senso, sottolinea Asur in concerto con le cooperative che si occupano di fare prevenzione e gestire gli sportelli sul territorio, non serve solo il controllo dei genitori, certo indispensabile, ma una corretta informazione su quello che offre la rete. Tutto legato anche al controllo dei genitori su siti on line che prevedono vincite in denaro visitati dai propri ragazzi , oltre al controllo dei movimenti su carte di credito o prepagate, in particolare se i figli ne hanno accesso.
Letizia Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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