Il giardino di Villa Caprile è tra i 140 più belli d'Italia

3 Minuti di Lettura
Venerdì 6 Dicembre 2019, 05:04
IL RICONOSCIMENTO
PESARO Pesaro città della bicicletta, della musica e dal 2020 anche dei Grandi Giardini:Villa Caprile, il luogo che i Conti Mosca costruirono nel 1640 per riposarsi dalle fatiche della città tra giochi d'acqua, giardini all'italiana, pregevoli stucchi e principeschi roseti il prossimo anno entrerà a pieno titolo tra il 140 Grandi Giardini d'Italia, il circuito nato nel 1997 grazie all'impegno profuso da Judith Wade, di cui faceva già parte il giardino di Villa Imperiale.
La signora del verde
Giustamente soprannominata La Regina dei Giardini, Judith è scozzese di nascita, cresciuta in Australia ma innamorata dell'Italia, dove è arrivata per studiare Storia dell'Arte facendone poi la sua terra d'adozione. Lei è un concentrato di entusiasmo e amore per il Bello: doti che l'hanno spinta a valorizzare quell'enorme patrimonio di giardini storici che il nostro Paese vanta e che per troppo tempo non ha sfruttato, precludendo una risorsa culturale e turistica eccezionale. Judith si cimentò nell'impresa di creare un network, denominato Grandi Giardini d'Italia, che ne promuovesse le aperture e le visite, a cui aderirono inizialmente 12 giardini privati ma in 20 anni siamo arrivati a circa 140 giardini aperti al pubblico, con un ricco calendario di eventi e manifestazioni ad essi connesso, e un afflusso di otto milioni e mezzo di turisti l'anno, tra cui molti stranieri. E secondo Judith, si può fare molto di più.
Il tassello
«Villa Caprile è un tassello importante all'interno del network Grandi Giardini d'Italia, e rientra a pieno titolo nei tre criteri con cui selezioniamo i giardini che entrano nella nostra grande famiglia: innanzitutto con la sua Villa settecentesca appartenuta ai Conti Mosca ha un grande valore storico; poi ospita piante di pregiato interesse botanico, con uno dei più bei roseti d'Italia; infine la manutenzione, è di altissimo livello. Ma la ciliegina sulla torta che è valsa il mio voto definito è la presenza all'interno di Villa Caprile dell'Istituto Agrario Cecchi: l'entusiamo e la partecipazione dei ragazzi sono palpabili e si respira un'atmosfera di energia, creatività, senso del futuro che non possono che affascinare i turisti da ogni parte del mondo». Per Judith fondamentale è la collaborazione tra i giardini del network: «L'anima del circuito Grandi Giardini è la sinergia che si è creata nel tempo, la condivisione dell'opera di promozione, e con l'entrata di Villa Caprile si può pensare anche uno scambio di tipo lavorativo, scegliendo tra i ragazzi alcuni esperti che potranno essere utili per la manuntenzione e le migliorie necessarie anno dopo anno per ogni tenuta: un'occasione per creare posti di lavoro oltre che per incentivare il turismo».
Il lavoro
L'importanza del lavoro è punto cruciale per la signora dei Giardini: «Una delle prime critiche che mi venne presentata all'inizio del mio lavoro è il solito cliché: con la cultura non si mangia. Da allora mi sono accorta che in Italia in genere chi lavora nel mondo della cultura si barcamena tra uno stage all'altro, sovente non retribuito: lungi da me criticare il volontariato, ma in un Paese che a pieno titolo può avere grandi guadagni attraverso le sue risorse culturali, inimmaginabili all'estero, non è la carta vincente. Per questo Grandi Giardini non è un'associazione di volontariato, il lavoro svolto al suo interno viene sempre retribuito». I soldi raccolti attraverso i biglietti di ingresso vengono reinvestiti in organizzazione di eventi artistici musicali, balletti, opere teatrali, un po' come si faceva nell'Ottocento e in modo che i turisti si sentano incentivati alla spesa, in un circolo virtuoso che giova ai proprietari, al giardino e alla cultura stessa.
I progetti
«Siamo molto orgogliosi di essere rientrati nei parametri di altissimo livello necessari a far parte di Grandi Giardini- afferma Chiara Fiorucci, vice preside della scuola - con Alessandra Castelbarco Albani, anima e cuore di Villa Imperiale, abbiamo in serbo molte novità per il prossimo anno, che coinvolgeranno sopratutto l'area boschiva, finora poco esplorata, e un percorso storico monumentale che abbiamo inaugurato lo scorso 20 novembre e che ci porterà a scoprire anche alcuni bunker della II Guerra Mondiale. Protagonisti sempre i nostri ragazzi, che rivestiranno il ruolo di Ambasciatori dei Grandi Giardini durante le visite guidate».
Eleonora Rubechi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA