I raid dei ladri non si fermano Razzie seriali in bar e pizzerie

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Martedì 11 Febbraio 2020, 05:04
I COLPI
PESARO Furti seriali in bar, pasticcerie, ristoranti e piccoli negozi, l'ondata continua e potrebbero essere l'opera dello stesso balordo (o più balordi). Gli ultimi nel fine settimana e salgono a oltre una decina i locali presi di mira nel giro di poche sere. Il fondo cassa non è mai un bottino importante, ma i danni agli infissi e la sensazione di essere violati restano. Cna e vittime di furti pensano ad alcune proposte che coinvolgono Comune e quartieri tra scontistiche e collaborazioni di vicinato. Nella notte tra sabato e domenica ci sono da registrare altri episodi. Uno al bar pizzeria Miralfiore in via Cimarosa.
Stesso copione
Il copione è sempre lo stesso. Un ladro solitario (o una piccola banda di balordi) ha forzato la porta di ingresso e una volta dentro hanno puntato alla cassa da cui hanno preso la rimanenza degli incassi del weekend, qualche decina di euro. Altro colpo nella zona dei licei al Campus scolastico, dove dal bar hanno preso il fondo cassa, circa 300 euro. Infine un tentativo di furto al Bar Mirò di via Mameli. Hanno provato a scardinare la porta, ma i ladri sono scappati senza riuscire ad entrare. Però si sono portati via la maniglia. Dunque niente bottino, ma tanti danni. Colpo anche alla pizzeria Toni di via Milazzo nella notte tra sabato e domenica, dove hanno forzato le finestre e preso direttamente il cassetto della cassa con dentro 200 euro. Poi il cassetto è stato ritrovato in una via vicina senza soldi ma con ancora gli scontrini. Segnalato anche un furto di 20 euro alla pasticceria Roby e Giovi. Infine un furto alla Società operaia di mutuo soccorso di Candelara sabato notte. Non c'erano segni di effrazione, ma se ne sono andati con il fondo cassa da 500 euro. Indagano i carabinieri.
I precedenti
Un'ondata di furti che continua da giorni. Basti pensare ai colpi al chiosco di piadine davanti all'ospedale, al ristorante L'Amo di via Venturini, in un kebab e un negozio di telefonia in via delle Galligarie. E ancora in via Cavour alla Social Bakery così come al distributore automatico della stessa via. Poi anche a bar Arlecchino, al ristorante Camping Norina. Piccoli bottini, ma danni e sensazione di impotenza. Umberto Carriera, che gestisce più ristoranti, è tra coloro che ha subito un furto, al chiosco in piazzale Cinelli. «Non è tanto per i soldi in cassa, non sono cifre significative spiega ma è un grande disagio perché è come una violazione della propria intimità. Occorre far partire una denuncia alle forze dell'ordine, parlare con l'assicurazione per avere un rimborso, chiamare il fabbro e chiudere per qualche ora l'attività. C'è un costo effettivo ma anche una sensazione di impotenza. Ho subito due furti in un anno, ora ogni mattina ho il timore di trovare qualcosa quando vado ad aprire. È difficile difendersi».
Le ipotesi
Ma Carriera che guida anche il gruppo Partite Iva Insieme Per Cambiare - Regione Marche, ha qualche proposta. «L'idea è quella di discuterne cercando una sponda istituzionale. Il passo più semplice è esporre la questione nei consigli di quartiere e organizzarci proprio a partire dalle circoscrizioni, magari con una collaborazione di vicinato, scambiandoci informazioni tra attività con una regia del quartiere. Il massimo sarebbe avere un vigile di quartiere, ma è molto difficile. Qualche soluzione possiamo trovarla». L'altro tema riguarda i danni agli infissi e alle serrature. Fausto Baldarelli segue proprio questo comparto per Cna. «Spesso molti negozi sono in affitto e i proprietari dovrebbero intervenire per mettere porte antintrusione. Ma la legge non aiuta perché se ci sono detrazioni per porte blindate, questa non vale sui bar perché non è accatastato come immobile».
Le possibilità
«Ma gli interventi - prosegue - possono rientrare nelle detrazioni come bene strumentale. Del resto quando accadono i furti, il danno alle porte forzate può partire dai 600 euro e arrivare fino ai 1000 euro. Non è poco per una attività piccola. In questo senso possiamo lanciare la proposta di aprire un tavolo col Comune e cercare di capire se ci può essere un contributo con sconti sulla Tosap o sul suolo pubblico. E' una idea su cui lavorare insieme e far sentire la vicinanza a chi ha una attività».
Luigi Benelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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