«I pesaresi resteranno comunque penalizzati»

2 Minuti di Lettura
Martedì 26 Ottobre 2021, 05:08
PESARO «Non si tratta solo della revoca dello strumento del project financing per il nuovo ospedale di Pesaro, ma così facendo si declassa di fatto l'azienda ospedaliera Marche Nord, portandola a un ospedale come tanti di primo livello» È il commento a caldo del consigliere regionale dem, Andrea Biancani, che da anni segue la partita. «Aumento delle liste di attesa, budget per le prestazioni sanitarie e visite specialistiche esaurito da mesi, e progetti già elaborati e previsti da anni, bloccati o revocati. Anzitutto la Regione arriva in ritardo, o meglio rilancia il consigliere ha impiegato un anno per ufficializzare il proprio passo indietro. Ricordiamo infatti che la prima delibera di giunta sulla riorganizzazione sanitaria, risale al novembre 2020, prima dell'emergenza. La revoca presuppone che la giunta regionale non solo era già intenzionata ad abbandonare l'ipotesi di finanziamento ma se riteneva prioritario per realizzare una nuova struttura ospedaliera per il bacino del nord delle Marche e del pesarese, avrebbe semplicemente potuto limitarsi ad acquisire il solo progetto Renco. Così facendo invece si va verso l'elaborazione di uno studio di fattibilità e progetto ex novo, facendo inevitabilmente allungare e di molto i tempi. Poi la Commissione tecnica, affossa in via definitiva il lavoro fatto su Muraglia. In terzo luogo con l'attuale nuova riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, è evidente che l'Azienda Marche Nord va verso un progressivo indebolimento. Se Pesaro avrà il suo nuovo ospedale, questo sarà di primo livello e non intermedio con specialità dentro l'azienda ospedaliera com'è ora, che lo fa avvicinare ad una struttura di secondo livello. Resta da capire poi se questa nuova impostazione è consentita dalla norma nazionale. Pare che la Regione sia intenzionata a prevedere ben tre ospedali di primo livello su un territorio complessivo di 350 mila abitanti, quando invece il Decreto legge Balduzzi del 2012 prevede ospedali di primo livello ogni 150 mila abitanti. Resta il dubbio che questa riorganizzazione porti al declassamento o chiusura di uno degli ospedali per restare nelle regole, e se a sacrificarsi fosse l'ospedale di Urbino?».
let. fr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA