I NODI
PESARO Si allungano tempistiche e procedure per il recupero e la valorizzazione

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Giovedì 17 Ottobre 2019, 05:04
I NODI
PESARO Si allungano tempistiche e procedure per il recupero e la valorizzazione della Sala della Repubblica, all'interno del teatro Rossini. Sì, perché prima di dar corso all'intervento, l'intero contenitore deve essere strutturalmente adeguato alle normative sismiche e di sicurezza. A definire il percorso c'è una recente delibera del servizio Lavori Pubblici che risale all'8 ottobre. Il Rossini secondo le normative che insistono su edifici e patrimonio storico, non è antisismico, e solo nel caso in cui gli enti competenti decidano di mettere mano con interventi di tipo strutturale, come nel caso di Sala della Repubblica, il contenitore deve essere adeguato.
Il provvedimento
I tecnici comunali dell'ufficio Cultura e Lavori Pubblici dovranno eseguire una serie di verifiche geognostiche su tutto il corpo del teatro e le sue strutture già esistenti, per verificare se il Rossini sia in grado di reggere l'impatto di ristrutturazione della Sala della Repubblica. Se fino a mesi fa sembrava cosa fatta, in realtà così non è. La volontà dell'Amministrazione attraverso l'assessore alla Cultura Daniele Vimini, è stato da sempre quello di dare nuova luce e nuova veste proprio a quella sala, con l'obiettivo di farla diventare un ridotto del Rossini ovvero un piccolo teatro nel teatro. Il progetto preliminare già pronto dal 18 dicembre 2018 è suddiviso in tre stralci e per un importo complessivo di oltre 2 milioni di euro. A disposizione per il primo stralcio di lavori 600mila euro, già inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche.
La somma è stata assegnata per 300mila euro dalla Regione e per 300mila euro dal Ministero e che il Comune intende sbloccare, forte del rapporto instaurato nel tempo con l'attuale ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. Il caso del teatro Rossini sembra tuttavia ricalcare altri casi simili, che interessano da vicino contenitori e opere pubbliche. Basti citare il caso del vecchio Palas o del nuovo bocciodromo, dove nonostante progetti pronti e già approvati, prima di andare a gara è stato necessario avviare verifiche e studi sui luoghi e sulle strutture, con un inevitabile allungamento dei tempi. Le indagini: dagli uffici, i tecnici ci dicono che vanno verificate le fondamenta del teatro , oltre all'intero corpo della struttura fra piano basso e piani rialzati. Gli ultimi lavori al Rossini sono stati eseguiti solo qualche mese fa dai tecnici del Comune, sulla copertura del corpo basso del teatro, nel lato che guarda verso piazzale Cinelli. Cinquanta mila euro, l'investimento in somma urgenza per sanare le infiltrazioni d'acqua all'interno del Rossini.
L'incarico
Prima ancora altri interventi strutturali erano stati fatti diversi anni fa, ma fino ad oggi nessuna indagine sulla staticità delle strutture portanti era stata effettuata. Tecnici al lavoro quindi nei prossimi giorni nella parte antistante per verificare proprio l'edificio storico e il foyer del Rossini, la sala cioè di intrattenimento per gli spettatori. Con il progetto pensato dagli architetti comunali per Sala della Repubblica, quella che era prima un'unica struttura dovrebbe essere invece divisa in due porzioni distinte e non comunicanti fra loro, come lo è oggi. Da un lato il corpo principale del teatro con il suo ingresso e dall'altro il piccolo ridotto del teatro, un ambiente che potrebbe ospitare anche 150 spettatori. Ma così facendo si potrebbe creare una sorta di spazio vuoto al centro del complesso edilizio, con il rischio di mettere in difficoltà fondamenta e stabilità dell'intera struttura. Sarà l'ingegnere pesarese Claudio Laganà a coordinare per questo le verifiche, fra analisi strutturale e sismica, verifica dello stato delle sale esistenti e verifica dei materiali di costruzione.
Letizia Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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