I dimenticati dal Dpcm «Revisione immediata»

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Venerdì 30 Ottobre 2020, 05:04
LE ASSOCIAZIONI
PESARO Sono tante anche in provincia di Pesaro e Urbino così come a livello nazionale (si stima oltre 100mila), le imprese del settore della ristorazione che sono state inspiegabilmente escluse dagli indennizzi previsti con il Decreto ristori. È quanto denuncia la Cna dopo la lettura del testo del provvedimento. Per quanto riguarda la ristorazione risultano escluse tutte le imprese che svolgono l'attività senza somministrazione, in pratica tutto l'artigianato della ristorazione: pizzerie a taglio, gastronomie, rosticcerie, piadinerie, gelaterie non sono ammesse ai contributi nonostante stiano accusando da tempo vistosi cali di fatturato. Per questo Cna ribadisce che tali attività devono essere assolutamente comprese nel comparto della ristorazione quando si parla di indennizzi, anche perché sono sempre inserite nei provvedimenti e nelle disposizioni in materia di obblighi e norme di sicurezza. Cna confida che l'esclusione dal Decreto sia una banale - ma gravissima svista - e che l'esecutivo porrà rimedio con tempestività. Il provvedimento consente, infatti, ai Ministri dell'Economia e dello Sviluppo Economico di estendere la platea dei beneficiari in qualsiasi momento. La Confederazione infine sollecita il Governo a proseguire il confronto con le associazioni datoriali per definire metodo chiaro preciso e coerente per definire il perimetro delle misure di ristoro. È necessario infatti ampliare l'ambito di intervento alle attività delle filiere che sono le più colpite dalla pandemia e ulteriormente penalizzate dalle restrizioni per contenere il virus. Un lungo elenco, oltre 100mila attività, che comprende ad esempio bus turistici, tintolavenderie, fotografi che non possono essere ignorate.
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