Fuga dai vaccini, è allarme tra i medici «Rischiamo il ritorno di mali debellati»

3 Minuti di Lettura
Sabato 15 Ottobre 2016, 05:00
IL CASOPESARO Meningite, pneumocco, poliomelite e patologie invasive. Malattie che sembrano quasi scomparse, ma che potrebbero riemergere proprio per il crollo dei vaccini. E Pesaro, con il suo distretto sanitario, è uno dei territori dove la copertura sta scendendo continuamente. I dati dell'Asur, Dipartimento prevenzione Area Vasta 1, parlano chiaro. Polemiche nazionali sulle conseguenze dei vaccini e scarsa informazione hanno contribuito al crollo. Ma andiamo a fondo. Su 2931 nati nel 2015, la copertura vaccinale è del 91,83%. Nello Specifico: il Distretto di Fano ha una copertura del 95,27%, il Distretto di Urbino del 94,24% e il Distretto di Pesaro dell'86,95%. Il Piano Nazionale Vaccini fissa al 95% il livello di copertura necessario a prevenire la diffusione delle seguenti malattie infettive: Poliomielite, Difterite, Tetano, Pertosse, Epatite B, Hib. Il dato provinciale è dunque inferiore di 3,17% punti percentuale.
La prevenzione
Per il Dipartimento di prevenzione dell'Asur Area Vasta 1, diretto da Massimo Agostini «le vaccinazioni sono tra gli interventi preventivi più efficaci a disposizione della Sanità Pubblica, grazie alle quali è possibile prevenire in modo efficace e sicuro malattie gravi che possono causare importanti complicanze, sequele invalidanti e morte. Tale pratica comporta benefici non solo per effetto diretto sui soggetti vaccinati, ma anche in modo indiretto, inducendo protezione ai soggetti non vaccinati». La copertura per il morbillo, parotite e rosolia a 24 mesi è del 74,5%, (-20,5% al di sotto dell'obiettivo nazionale), nello specifico: il Distretto di Fano ha una copertura dell'82,20%, Urbino dell' 83,20% e Pesaro del 62,7%. Poi c'è un altro dato: la copertura vaccinale per lo pneumococco, batterio responsabile di patologie invasive in età pediatrica, è nell'Area Vasta 1 (Pesaro Urbino) dell'87,93%, nello specifico: Distretto di Urbino 92,90%, Distretto di Fano 91,80% e Distretto di Pesaro 81,20%. La percentuale dei soggetti vaccinati contro il meningococco C, germe responsabile di meningiti e sepsi soprattutto nell'età infantile è ai minimi termini: il 70,73%. A Urbino 82,30%, a Fano 79,80% e Pesaro 54,70%. In pratica a Pesaro uno su due non si vaccina. Ed è sempre il direttore del Dipartimento Prevenzione Asur Area Vasta 1, Massimo Agostini, a spiegare con chiarezza le conseguenze: «C'è un crollo nazionale e internazionale, una disaffezione. Le vaccinazioni sono stati efficaci nel far sparire le malattie e la gente si assume il rischio di non farlo perché non vede più le malattie come la poliomelite o il tetano. E invece sono virus ancora presenti e alcune realtà resistono solo proprio per la copertura vaccinale, perché chi è vaccinato protegge anche chi non lo è. Ma quando la copertura si abbasserà, i microorganismi potranno creare piccole epidemie fino a grandi in base a coperture. La copertura da morbillo è al 62%, qui la metà non è protetto. Se quella popolazione è concentrata in un quartiere, in una città scatta l'epidemia. E in un caso su mille può portare a encefalite, otiti, broncopolmonite, sordità. La rosolia in gravidanza dà effetti sul feto. Oltre all'aborto può generare anche problemi all'udito o alla vista al bambIno. insomma più è bassa copertura, più circolano i virus. e questo trend è preoccupante».
Controlli sui migranti
E a proposito di poliomelite, il Ministero obbliga i migranti a ricevere il vaccino appena arrivano nei centri di accoglienza. «Certo - puntualizza Agostini - sono popolazioni che arrivano da zone di guerra o estremamente disagiate, scoperte dai vaccini».