Da sinistra si attacca CasaPound che replica: «Noi non c'entriamo» Un clima effervescente prepara l'arrivo dei nuovi questore e prefetto

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Lunedì 20 Novembre 2017, 05:00
IL CASO
PESARO Una svastica sul cartello della scuola intitolata ad Anna Frank. Uno sfregio senza giustificazione accaduto nella notte tra sabato e domenica all'istituto che raggruppa elementari e medie a Santa Maria delle Fabbrecce. Possono essere stati dei ragazzi, ma non è una ragazzata.
A Santa Maria delle Fabbrecce
Una grande svastica a coprire il nome della ragazzina tedesca, una stella di Davide sul divieto d'introdurre animali all'interno della scuola, il simbolo delle Ss sull'avviso pubblico per il corso di taekwondo, ancora una svastica sul divieto d'accesso per le auto e poi la scritta Vietato introdurre ebrei. Gli imbrattamenti non hanno risparmiato nemmeno gli alberi o l'asfalto di fronte all'ingresso, dove è apparsa la scritta Make war not love, letteralmente Fate la guerra, non l'amore. Subito dopo la segnalazione il cartello dell'Anna Frank è stato rimosso per essere ripulito con gli addetti del Comune che hanno fatto il possibile per cancellare o ricoprire segni riconducibili al nazismo. Appena allertato, ieri mattina, il sindaco Matteo Ricci ha sporto denuncia contro ignoti. Le indagini sono affidate ai carabinieri, impegnati a recuperare filmati di telecamere di videosorveglianza all'esterno di case e negozi, uffici postali. Le prime e più dure parole di condanna per un gesto che per tutta la giornata ha scatenato un'onda di indignazione bipartisan sono venute dal sindaco Matteo Ricci: «Ignoranti e delinquenti. Siete contro la storia e l'umanità. Faremo denuncia contro ignoti e ripuliremo subito. Non vanno sottovalutati certi comportamenti di pericolosa intolleranza e nuovo estremismo. Continueremo il lavoro sulla memoria nelle scuole affinché i valori di libertà e uguaglianza siano per sempre».
Reazioni a catena
Un post che ha innescato reazioni a catena. Piena solidarietà dal segretario del Pd Matteo Renzi: «Siamo tutti insieme a fianco del sindaco Matteo Ricci, della sua comunità, dei nostri fratelli ebrei. Questo gesto contro la scuola elementare Anna Frank ha un nome tecnico: si chiama schifo. E noi combatteremo lo schifo senza tregua a Pesaro come ovunque, tutti insieme». «Io avrei scritto una legge breve breve e già approvata alla Camera spiega il parlamentare Fiano - se l'approvassimo anche al Senato, daremmo un bel segnale». Un «gesto vigliacco» per la senatrice dem Camilla Fabbri, «un attacco barbaro» per il parlamentare 5 Stelle Andrea Cecconi, da «condannare» per la Rete Studenti Medi, per la Cgil di Simona Ricci, o per il Partito Animalista, «colmo di indignazione» per il coordinamento di Forza Italia Giovani.
Non è una ragazzata
«Sintomi di un'ignoranza diffusa sui processi storici commenta l'assessore ai servizi educativi Giuliana Ceccarelli - sono d'accordo con Michele Serra, questi ignoranti bisogna metterli davanti alle immagini di film e documentari, dove si raccontano le tragedie compiute dal fascismo. Fino a che non riflettono seriamente».
«Trascorrere il sabato sera ad imbrattare una scuola con simboli ripugnanti e con scritte disgustose commenta invece il consigliere d'opposizione Dario Andreolli - non è una bravata su cui ridere, ma è un gesto da imbecilli privi di cultura e di umanità». Per Mdp «Laddove sono state disegnate svastiche, noi dobbiamo scrivere pagine di rinnovato senso civico, ai piccoli bambini della scuola Anna Frank di Pesaro si insegni chi era questa ragazzina ebrea morta in un campo di concentramento, attraverso le toccanti pagine del suo diario. Di più, si insegnino con rinnovata convinzione i pericoli del nazifascismo in tutte le scuole di ogni ordine e grado della provincia. Se ancora in città c'è chi crede in questi simboli, se c'è ancora chi impunemente lì usa e ne imbratta gli spazi pubblici (oggi una scuola elementare, ieri le strade in zona porto) dobbiamo renderci conto che c'è un problema di democrazia da risolvere».
La polemica nella polemica
E poi c'è la polemica nella polemica. Per Pcl, Pci, Sinistra Italiana, lo «sconcerto non basta, ci sono delle responsabilità delle istituzioni che accettano il proliferare di idee e comportamenti fascisti, razzisti e xenofobi. A Pesaro, Comune e Prefettura in questi anni hanno autorizzato l'apertura di sedi e lo svolgimento di banchetti di propaganda in virtù della libertà di opinione».
Il riferimento è a CasaPound che replica: «Visto che veniamo tirati in causa per delle scritte di cui ignoravamo l'esistenza, ci chiediamo perché essere tirati nella polemica spiega Christiano Demontis responsabile di CasaPound Pesaro- Ignoriamo il motivo, ignoriamo il giorno in cui sono state fatte le scritte e condanniamo il gesto». Insomma un clima politico effervescente si prepara ad accogliere i nuovi questore e prefetto - Adriano Lauro e Carla Cincarilli - che oggi si insediano ufficialmente a Pesaro.
Stefano Mascioni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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