«Con l'unione Pesaro-Vallefoglia nasce la metropoli delle Marche»

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Martedì 21 Gennaio 2020, 05:04
LA STRATEGIA
PESARO Il sindaco Matteo Ricci incassa una fusione e ne lancia subito un'altra. «Pesaro-Vallefoglia, ora creiamo il Comune più grande delle Marche. Primi lavori a Monteciccardo nel 2021, provando ad accendere il mutuo già in questo bilancio. Elezioni del nuovo municipio in autunno. Referendum, una batosta per i sovranisti nostrani». E ancora: «Questo referendum ci spinge a guardare oltre, per ragionare intorno all'Unione Pian del Bruscolo, se può diventare un unico Comune. Mi rendo conto che non è semplice, ma con Ucchielli abbiamo cominciato a ragionarci. Sul versante del Foglia la discussione sarebbe più agevole e praticabile, un po' meno per i Comuni al di là del San Bartolo Gabicce e Gradara, che hanno le loro particolarità morfologiche». Per il referendum, 164 mila euro di costi. «Dovremo discutere con la Regione la possibilità di scelte diverse dei comuni per i referendum, rispetto alla legge statale che prevede sempre gli stessi seggi delle amministrative. Si potrebbero ridurre i seggi, come è stato fatto per le elezioni dei quartieri».
A braccetto
Hanno imboccato le scale del Palazzo di piazza del Popolo uno a fianco all'altro i monteciccardesi, promotori del comitato del sì, per partecipare ieri mattina alla conferenza stampa indetta in via urgente dal sindaco Ricci. Mancano i passaggi amministrativi e burocratici in consiglio comunale (seduta convocata per domani pomeriggio alle 18) e in Regione, ma a meno di sorprese, quello di Pesaro è ormai anche il loro Comune. L'incorporazione è stata suggellata nella notte tra domenica e lunedì, dopo la chiusura delle urne.
Senza se e senza ma
A Monteciccardo un'affluenza elevata, del 63%, con seggi, come quello di Montegaudio, nel quale si è sfiorato il 100% degli aventi diritto al voto. Il si ha vinto con quasi il 78%. A Pesaro, consenso per il sì netto, 83%, ma affluenza molto bassa, 6,99%, con 5.498 pesaresi che si sono recati ai seggi. «Speravo in un'affluenza più alta su Pesaro - commenta Ricci - ma è stato complicato spiegare ai pesaresi che dovevano votare anche loro, anche se il risultato tra i votanti è stato inequivocabile. Sapevo che la partita si sarebbe giocata a Monteciccardo. Questo non è un momento per festeggiare, ma per lavorare insieme. Sono pochissimi i referendum nei quali il sì ha vinto con una percentuale così alta, questo denota la difficoltà che c'è in quel territorio, i cittadini non vedevano una via d'uscita. Ora ho il peso di rappresentare i 1.641 cittadini di Monteciccardo. Pesaro da oggi è più grande, più forte, ma con una grande responsabilità. Un territorio con problemi amministrativi, ma splendido, con grandi potenzialità. Da subito lavoreremo sull'organizzazione dei servizi che da Monteciccardo potranno essere rivolti ad aree limitrofe come Ginestreto e Santa Maria dell'Arzilla».
L'atto d'amore
Il sindaco si rivolge al comitato del sì, sottolineando che il loro «è stato un atto di grande amore», poi volge l'attenzione agli oppositori: «I sovranisti nostrani hanno preso l'ennesima batosta, hanno il vizio di buttarla sempre in politica. Purtroppo per loro, abbiamo dirigenti sovranisti locali che vivono di una sindrome antica di bettiniana memoria, e mi riferisco a Bettini, non a Craxi. Non ragionano su cosa è più o meno utile alla comunità, ma ragionano al contrario: se arrivano due milioni all'anno per dieci anni, se si risolvono i problemi, se si fa il piano di lavori, se si rafforza il bilancio e non aumentano le tasse, chi governa prende più voti. Quindi bisogna votare no». Poi fa i nomi uno ad uno: «Doglioni ha consumato 100 paia di scarpe per andare a Monteciccardo, dove non era mai stato prima. I loro consiglieri comunali si erano proposti come un'opposizione costruttiva, e alla prima occasione di fare qualcosa di costruttivo per il territorio, l'hanno persa. Parlo di Baiocchi e Andreolli che si è arrampicato sugli specchi». Sul fronte amministrativo, lo studio di fattibilità indica un investimento di 5 milioni di euro nei primi tre anni a Monteciccardo per opere pubbliche e per ripianare il debito. «Stiamo valutando con gli uffici di anticipare al 2020 l'accensione del mututo-Monteciccardo, in modo da poter fare i primi lavori nel 2021. Il contributo statale arriverà il prossimo anno». Presenti ieri in Sala Rossa anche gli assessori Heidi Morotti e Antonello Delle Noci, i membri del comitato per il sì, tra gli altri Gianfranco Amadori, Carmen Ghidotti e Giovanni Barberini, il quale anticipa che «le elezioni del municipio di Monteciccardo per il nuovo consiglio e il pro-sindaco potrebbero tenersi in autunno. Nel frattempo la Regione nominerà un commissario».
Il parere stellato
Interviene anche il Movimento Cinque Stelle Pesaro: «Siamo lieti del risultato, e ribadiamo un concetto per noi fondamentale: rimettere nelle mani dei cittadini le decisioni sul loro futuro. Quello di domenica è stato un grande successo della democrazia diretta. Il doppio sì dei due comuni conferma, con nostra grande soddisfazione, che i pesaresi conoscono il valore della solidarietà e l'importanza di dare supporto alle tante realtà locali. Bastava ascoltare la gente, andare sul posto e parlare coi cittadini. Noi lo abbiamo fatto, abbiamo capito il problema e ci siamo concentrati su quale fosse la soluzione giusta, non quella più conveniente ai fini elettorali».
Thomas Delbianco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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