Bocciodromo, il cantiere cimitero delle bici sparite

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Mercoledì 26 Giugno 2019, 05:04
LA RIQUALIFICAZIONE
PESARO Sono lunghila cinque mesi per un cantiere nel quale nessuno lavora. Finita la bonifica bellica, nell'area del futuro bocciodromo, non si è più mossa una foglia. Ancora più lunghi otto mesi, se si conta il momento nel quale, di fatto, gli interventi si sono bloccati, dopo il ritrovamento della cisterna. Cosa è successo nel frattempo? Ieri mattina abbiamo fatto un sopralluogo. Il cancello è ancora chiuso con una transenna e il cartello che indica divieto di accesso.
Cancello chiuso e transenne
La prima cosa che salta all'occhio ispezionando tutta la zona, in particolar modo dietro la montagnola di terreno scavato per effettuare le analisi, è il fatto che, appena i lavori ripartiranno, servirà una nuova bonifica, in superficie. Otto mesi sono lunghi e una zona senza attività è terreno fertile per chi vuole accamparsi, fare bivacchi, o lasciare alcuni oggetti come se fosse un deposito. E così, che tra lattine di birra gettate a terra, sacchetti sparsi qua e là, e altri materiali di rifiuti, e ce ne sono parecchi, spuntano diverse biciclette. Alcune intere, altre senza una ruota, o solo con lo scheletro del telaio, in quello che sembra proprio un ricovero di bici rubate. Un altro Parco 25 Aprile lì a fianco, insomma, non che nello stesso parco non ci siano lenzuola messe a stendere sulla rete, o un letto in bella vista vicino all'ingresso. Tutto questo, almeno per quanto riguarda il sito dell'ex deposito Mms di riciclaggio rifiuti, dovrebbe finire in breve tempo. «La ditta è pronta per partire ha detto ieri pomeriggio l'assessore Enzo Belloni - Stanno aspettando che arrivino dei tubi per i lavori, è una questione di uno o due giorni. Una volta che avranno iniziato, poi partiremo anche con la gara per la pista da skate e pump-track, i lavori probabilmente finiranno prima di quelli del bocciodromo. Tutta quella zona, con questo pacchetto, avrà una dimensione differente».
Le indicazioni
Il cartellone dei lavori indica come consegna dei lavori il primo agosto 2018 e conclusione entro 270 giorni. A quest'ora, più o meno, avremmo dovuto essere nei tempi dell'inaugurazione. Ed invece, demolito l'ex deposito Mms, dopo una decina di giorni il cantiere era stato sospeso per consentire la bonifica bellica. A fine agosto, dopo un sopralluogo, l'impresa incaricata della bonifica aveva riscontrato lo stato di elevata infestazione ferromagnetica. Era stata introdotta una variante alle attività di bonifica, con lo scavo a strati. L'8 ottobre via di nuovo alla bonifica bellica, ma il 18 ottobre ancora fermi tutti, dopo il rinvenimento della cisterna e di altre potenziali contaminazioni storiche-ambientali. Da qui l'estensione dell'incarico per le indagini ambientali alla ditta che le aveva effettuate in via preliminare, e l'estensione anche dell'attività di bonifica all'altra impresa specializzata. Tutto questo, per un aumento dei costi tra indagini ambientali e bonifica bellica, di quasi 40.000 euro, riportati in due atti differenti. Poi lo smaltimento del terreno contaminato, la conclusione della verifica bellica, i campionamenti del sottosuolo.
L'ultimo sblocco
E l'ultimo sblocco in attesa che l'impresa Pipponzi torni a macinare sul cantiere. Allargando il raggio a tutto il comparto circostante fino alla stazione, la Corte dei conti ha registrato il decreto del bando delle periferie, che per Pesaro, comprende opere per 11,2 milioni di euro. Questo step dà la possibilità di procedere con i bandi di gara nei prossimi mesi. Nel pacchetto, tra le opere, la pista ciclopedonale e il ponte sul fiume Foglia, il recupero del sottopasso ferroviario ciclopedonale tra l'area di via dell'acquedotto e il parco Miralfiore. Tra gli altri interventi, il recupero dell'edificio locomotive delle Ferrovie dello Stato per realizzarci un Bike Hub.
Thomas Delbianco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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