Blitz in spiaggia per sequestrare le capanne abusive dei bagnanti

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Venerdì 7 Agosto 2020, 05:04
I CONTROLLI
PESARO Alle prime luci dell'albala capitaneria di porto, impegnati nell'operazione Mare Sicuro e la polizia locale sono intervenuti sulla spiaggia di Fiorenzuola di Focara, dopo alcune segnalazioni, a garanzia del corretto utilizzo e per restituire la spiaggia libera al pubblico uso. Sono state sequestrate 42 strutture abusive, più o meno grandi, realizzate con tronchi e legno trasportati da mareggiate ma anche con altri materiali (oggetti in plastica, stoffe varie e teli, cordame e un ammasso di rifiuti che alle prossime mareggiate sarebbero finiti in mare con gravi danni all'ambiente).
La rimozione
Sono in corso le operazioni per la rimozione delle strutture abusive con l'ausilio del personale e dei mezzi meccanici del Centro Operativo del Comune di Pesaro. Ieri dunque la spiaggia di Fiorenzuola, è stata liberata, anche se ancora solo parzialmente, vista l'estensione dell'arenile, di decine e decine di capanne o meglio strutture, issate con tronchi e legni, venuti dal mare, e usate non solo per il riparo dal sole ma anche per dormire la notte in spiaggia. Si continuerà a lavorare anche nei prossimi giorni per abbattere altre capanne ancora in piedi, lato Gabicce e per le operazioni di smaltimento e trasporto dei legni e di altro materiale con i mezzi a disposizione del Centro Operativo comunale e Marche Multiservizi. Un'operazione questa di polizia marittima, autorizzata dal sostituto procuratore Giovanni Narbone e che ha portato all'abbattimento di circa 42 baracche issate abusivamente su un lungo tratto di demanio marittimo. E così, la spiaggia in di Fiorenzuola, decantata da riviste nazionali e internazionali era diventata nelle ultime settimane una piccolo villaggio di baracche.
Le segnalazioni
Materiale fotografico e documentale, nelle mani degli uomini di capitaneria e polizia locale. L'operazione: «E' stata un'attività di polizia contro l'occupazione abusiva del demanio marittimo spiega il capitano di corvetta, Andrea Palma resa possibile grazie alla collaborazione con polizia locale e centro operativo comunale, sceso con i mezzi per rimuovere legni e tronchi. E' vero che, in una mattina di mare mosso e meteo incerto, non abbiamo trovato bagnanti o soggetti, che materialmente occupavano le capanne e per ora c'è solo un provvedimento contro ignoti, ma questa azione vuole essere un forte segnale anche per porre fine a questo problema, che ad ogni stagione si ripresenta sotto la spiaggia di Fiorenzuola causando degrado, sporcizia e soprattutto pericolo d'incendio. Tutto, con l'intento di comunicare ai fruitori e a chi utilizzata tronchi e legni, che l'arenile è libero e tale deve rimanere, senza tronchi issati o uniti insieme con l'intento di creare strutture di fortuna». Un'attività quella della capitaneria di monitoraggio, partita dopo numerose segnalazioni pervenute ai rispettivi uffici per svolgere mirati controlli sul demanio marittimo, a garanzia del corretto uso della spiaggia libera. Non solo tronchi ma le stesse strutture, erano fatte anche di altri materiali, oggetti in plastica, stoffe varie , teli, cordame ed un ammasso di rifiuti, che alle prossime mareggiate sarebbero finiti in mare. Si è anche accertato fra segnalazioni, materiale fotografico e controlli, che le stesse strutture abusive, la sera e la notte, erano meta di bivacchi e accensione di fuochi che sono vietati, e senza dimenticare il grande incendio di tre anni fa che ha devastato il San Bartolo.
La vigilanza prosegue
Comportamenti di questo tipo per realizzare costruzioni abusive, assumono una rilevanza penale, punita dal codice della navigazione con l'arresto fino a sei mesi e il sequestro delle opere realizzate. Per questo i controlli continueranno via mare e se necessario sull'arenile, con l'intervento di polizia locale e vigili del fuoco. E per rimuovere altri tronchi e legni su tutta la spiaggia saranno necessari più giorni di lavoro e più passaggi di bobcat e mezzi di Marche Multiservizi.
Letizia Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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