«Basta con fritti e street food dignità per piazza del Popolo»

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Mercoledì 28 Agosto 2019, 05:04
IL NODO
PESARO La Confcommercio chiede lo stop a «sagre ed eventi culinari con bancarelle e cucine di cibi etnici», in piazza del Popolo. «Meno feste, ma di maggior qualità e basta con lo street food». L'ultima polemica relativa all'utilizzo della piazza con iniziative finite nel mirino, è stata durante i giorni del Rof, con il Festival Street Art, che presentava bancarelle e stabn con cibi etnici. Ora la Confcommercio rilancia questo tema, chiedendo un incontro sollecitando il Comune a frenare la concessione della piazza per sagre, iniziative gastronomiche legate allo street food e feste di bassa qualità anche in autunno e in inverno.
La ridefinizione
«Vogliamo definire le strategie dell'incoming per il centro storico nei prossimi mesi. Meno attività, celebrazioni, feste, ma più di qualità afferma il segretario comunale Davide Ippaso - Alcune cose non ci sono piaciute di quest'estate, non concepisco che si venga a friggere e cucinare in piazza del Popolo. C'è tutta la città piena di piazze nella quale si possono fare questi lavori, non nel cuore pulsante della città. Speriamo di arrivare bene a Natale, auspicando che qualsiasi Governo ci sia, non ci porti l'aumento dell'Iva, perchè ci sarebbero problemi a livello di terziario».
Le scadenze
Tra i prossimi appuntamenti, ci sarà la seconda edizione del Festival della Pizza Rossini, che si dovrebbe tenere sempre in piazza del Popolo dal 20 al 22 settembre. Il centrodestra si era scagliato verso l'evento dello Street Art in piazza, parlando di un festival inopportuno, non per gli spettacoli, ma per i cibi etnici che proponeva con le bancarelle, nella settimana del Rossini Opera festival, e penalizzante per i produttori locali. Da qui era stato chiesto dai consiglieri di opposizione di non autorizzare più queste «sagre prive di significato ad agosto in piazza del Popolo ed evitare che nei momenti più importanti del turismo il luogo più importante della città si trasformi in un mercato del cibo che oltretutto dimentica le eccellenze del nostro territorio».
Nodo piazza a parte, sul fronte degli eventi in generale da organizzare nei prossimi mesi, l'assessore alle Attività Economiche Riccardo Pozzi dice che «vogliamo rendere il centro storico più vivo e partecipato. Ci sarà un impegno dell'amministrazione in questa direzione, ma questo deve essere sostenuto da chi il centro lo fa vivere, a partire dai commercianti. Per il Natale, uno degli eventi molto sentito e partecipato, si potranno riprendere iniziative simili a quella delle vetrine per la notte delle candele, con lo stesso entusiasmo». C'è poi da risolvere la questione dei locali sfitti in centro, introducendo nuove misure per incentivare l'apertura di nuove attività. A partire dall'abbassamento dei prezzi su acquisti e affitto.
Le altre questioni
Secondo l'Osservatorio Fiaip, i prezzi di un locale commerciale in centro storico vanno da 3500 a 6000 euro al metro quadro in via Branca o Rossini, dai 2200 ai 3500 per via San Francesco e il Corso. Le vie secondarie vanno da 900 euro a 1600. La no Tax area non ha dato le risposte attese, e va comunicata meglio. E sul fronte della tassazione, si potrebbe ricalibrare la misura dall'Imu dal 7,7 ordinario al 4,7 per i locali commerciali affittati a nuove attività a canone calmierato. E 6,7 per quei titolari di locali sfitti che, anche se stipulano un contratto d'affitto per favorire l'avvio di imprese, negli ultimi cinque anni non hanno mantenuto l'immobile in uno stato decoroso.
Thomas Delbianco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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