«Un fondo ad hoc per i palazzi così il centro avrà nuova vita»

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Giovedì 12 Dicembre 2019, 05:04
L'URBANISTICA
MACERATA Merito della Provincia l'inizio dell'operazione di ritorno degli uffici in centro storico? L'assessore Narciso Ricotta, aspirante candidato sindaco del centrosinistra, non ne è molto convinto e spiega: «Ho letto con interesse l'articolo del Corriere Adriatico sui grandi palazzi storici del centro storico rimasti vuoti e bene ha fatto la Provincia a portare in Centro gli Uffici di Piediripa. In realtà, però, l'impegno per la valorizzazione del nostro centro storico parte da lontano con il recupero di palazzo Buonaccorsi prima e quello della Palazzina delle ex Terme dietro la Biblioteca, iniziato tempo fa e completato questi giorni».
Il percorso
Ad essi l'assessore aggiunte «la valorizzazione di grandi edifici storici avviata già qualche anno fa quando il Comune ha portato in centro gli Uffici del Giudice di Pace e, tramite lo spostamento del Comune in Palazzo Conventati, quelli dell'Agenzia delle Entrate all'ex Distretto Militare. Altrettanto vale per la concessione all'Accademia di Belle Arti della palazzina ex sede dei vigili urbani, a fianco del Palazzo degli Studi, nonché per la riqualificazione dell'ex Gil ora sede dell'Apm».
La proposta
Ricotta riconosce però che qualche problema persiste: «Ma è chiaro che c'è ancora molto da fare. Gran parte di questi edifici sono di proprietà pubblica come l'ex Banca d'Italia, l'ex Scuola Mestica di via dei Sibillini, l'ex sede del Catasto in piazza Mazzini, l'ex Convitto Nazionale. Il Comune da solo non ha le risorse per acquistare gli immobili che non sono suoi e riqualificarli per nuove funzioni, mentre il privato finora non ha dimostrato interesse». La proposta avanzata dall'amministratore delinea una nuova via che consentirebbe un loro impiego con nuove funzioni a costi sostenibili: «Occorre creare un fondo immobiliare sociale - tutto di natura pubblica - con la partecipazione delle Amministrazioni proprietarie degli immobili (Comune, Ministero delle Finanze) e della Cassa Depositi e Prestiti - è l'idea di Ricotta - : gli Enti metteranno i loro immobili e la Cassa le risorse per riqualificarli a nuove funzioni. Per esempio la nostra città sta sviluppando sempre più una vocazione turistica che, però, soffre della mancanza di alberghi: con l'operazione che ho detto l'ex palazzo del fascio di Piazza Mazzini potrebbe diventare un hotel capace di dare servizi ricettivi di buon livello. La struttura una volta riqualificata sarebbe data, mediante gara pubblica, in gestione ad operatori privati. In tal modo il Pubblico potrebbe supplire al privato che fino ad oggi non ha investito in nuove strutture ricettive che, invece, servono alla città».
Il privato
Ricotta auspica anche un riflesso positivo dall'azione pubblica: «Questo tipo di interventi - è l'opinione finale dell'assessore comunale ai Lavori pubblici - potrebbe risvegliare anche l'interesse del mercato verso i grandi contenitori del Centro storico di proprietà privata sui quali il Comune non ha la possibilità di intervenire». In effetti di grandi contenitori vuoti in centro storico ce ne sono molti, sia di proprietà pubblica che di proprietà privata. L'Ateneo guidato dal rettore Francesco Adornato ha appena annunciato una importante operazione immobiliare in piazza Pizzarello dopo aver tentato inutilmente di acquistare il centralissimo complesso dell'ex Upim.
Le finalità
Certo, la riqualificazione del centro storico non può essere sostenuto soltanto da un Ente pur decisivo come il Comune, ci vorrebbe una azione sinergica nella speranza che i tavoli di confronto annunciati a più riprese portino a concretizzarsi idee come quelle esposte dall'assessore Ricotta. Per raggiungere lo scopo annunciato sembrano necessarie operazioni non soltanto immobiliari ma anche sociali visto che se si vuole un centro storico abitato bisognerebbe dotarlo di servizi (scuole in primis) e di politiche di incentivazione della residenza e del commercio.
Luca Patrassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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