Più sponsor e conti in attivo Cresce l'industria Sferisterio

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Venerdì 17 Maggio 2019, 05:04
LA LIRICA
MACERATA Schierati i vertici dell'associazione Sferisterio per la presentazione del conto consuntivo. Il bilancio, per il settimo anno consecutivo, chiude con un segno positivo: per il 2018 l'utile è stato di euro 3.357 per un totale dei ricavi di 4.491.031 euro e costi pari a 4.487.674 euro.
I conti
«Tale obiettivo si è raggiunto attraverso una necessaria nuova capacità gestionale e alla solidità del controllo della spesa, fondate su capacità di analisi previsionale e controllo puntuale delle spese. Tutto questo è stato possibile grazie all'impegno, sin dal 2011, di un nuovo consiglio di amministrazione scelto con precisi criteri di autonomia, competenza, coraggio, gratuità, amore per lo Sferisterio e per l'opera, con una ossessiva tensione per la trasparenza»: con queste parole, il presidente dell'Associazione Romano Carancini ha introdotto la presentazione del bilancio consuntivo del 2018. Il presidente della Provincia Antonio Pettinari ha sottolineato lo sforzo anche economico (otto milioni di euro) sostenuto negli anni dall'Ente da lui guidato ribadendo la necessità di promuovere per il tramite dello Sferisterio anche il territorio dopo essere brillantemente usciti dagli anni enogastronomici chiusi con un mutuo di 5 milioni di euro per ripianare i debiti accumulati in stagioni dissennate.
Il riassetto
Con Pettinari e Carancini c'erano il sovrintendente Luciano Messi e il presidente del collegio dei revisori dei conti, Giorgio Piergiacomi. Numeri positivi dall'insediamento nel 2011 dell'attuale consiglio di amministrazione. Sono stati anni durante i quali la riorganizzazione e il consolidamento istituzionale sono andati di pari passo, dapprima con la scelta di un direttore artistico fortemente innovativo come Francesco Micheli, poi col passaggio a un team più articolato e complesso (con il sovrintendente Luciano Messi, la direzione artistica di Barbara Minghetti e la direzione musicale di Francesco Lanzillotta) volto a implementare progressivamente lo staff e l'offerta del Festival alle caratteristiche più moderne della vita musicale internazionale. Nel 2018 i ricavi si sono fondati su quattro elementi: contributi pubblici per poco meno di due milioni di euro, biglietteria per 1.270.000, sponsor e donazioni art bonus 555.000, altre attività e proventi 675.000.
I fondi privati
«Da questi dati si può affermare rileva ancora Romano Carancini - una delle caratteristiche principali della gestione dello Sferisterio in questi anni e cioè che l'autofinanziamento supera il contributo pubblico, in percentuale il 55%. I costi, a partire da un sempre più solido controllo della spesa, talvolta mostrano differenze e aumenti fra preventivo e consuntivo, cosa che deriva dal fatto che durante l'anno vengono varati ulteriori progetti e attività artistiche che si autofinanziano o per i quali vengono reperite entrate specifiche. Infatti le cifre che crescono sono quelle per i cast, gli allestimenti e le spese generali e il personale se ci sono esigenze tecniche rilevanti. L'indebitamento lordo è di 3.461.244 euro ed è diminuito rispetto agli ultimi due esercizi; i crediti sono invece di 3.207.010 per cui l'indebitamento netto risulta pari a 254.234 euro in diminuzione di quasi novantamila euro rispetto al 2017.
Le ricadute
«Il risultato positivo ottenuto è stato osservato - è ancora più lusinghiero se si tiene conto che in questi anni è profondamente mutato lo scenario relativo ai vari contributi percepiti; basti pensare che nel 2010 il contributo della Provincia di Macerata era stato di 550mila euro, quello della Fondazione Carima di 250mila euro e quello della Banca delle Marche di circa centomila. Altrettanto importante è l'impatto sociale generato: attraverso la programmazione artistica e le attività educational destinate a tutte le fasce d'età, la presenza dello Sferisterio contribuisce alla crescita culturale della comunità che si muove di pari passo con la crescita sociale dovuta all'impiego di oltre 500 lavoratori (di cui oltre l'80% del territorio) per circa 20.000 giornate di lavoro all'anno».
Luca Patrassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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